Io vivo da pochi mesi al centro di Milano e, precisamente, alle Colonne di San Lorenzo. Ogni sera, per ovviare allo stress del lavoro e di questa vita grama densa di problemi e sacrifici, sono solito scendere sotto casa a bere una birretta e fare due chiacchiere con il primo, o meglio, la prima che passa.
Come me e con me, ci sono ogni sera tantissimi ragazzi e ragazze che passano le loro serate seduti in piazza sotto il colonnato a chiacchierare, suonare, ballare, pomiciare, bere birra e fumare cannoni o spinelli, come preferite ( ..o trombe, torcie, frilluferi, vurpi, uaccià ed è meglio che mi fermo se no dovrei scrivere un altro post ! ).
Ed è proprio su quest ultimo punto che intendo focalizzare la mia e la vostra attenzione. Io mi chiedo: questi ragazzi e ragazze da chi comprano il fumo per sconvolgere i propri neuroni e passare allegramente e in compagnia le proprie serate ?
Ebbene, la maggior parte di questi ragazzi e ragazze, soprattutto coloro che magari non vivono a Milano o che sono di passaggio in città per un weekend o una gitarella, compra il fumo direttamente sul posto ovvero dai pusher che se la fanno alle Colonne.
La questione fondamentale è che i pusher delle Colonne spacciano un fumo che non sconvolge ! La pratica da loro costantemente adottata è quella di allungare il fumo, impastandolo prevalentemente, almeno in quest ultimo periodo, con burro o margarina.
Ma, allo stesso tempo, i ragazzi e le ragazze che comprano e fumano questo fumo si sconvolgono ! O almeno credono di sconvolgersi ! Tanto alla fine non sai più se ciò che ti ha sconvolto è la birra, il vino o il fumo.
Ma, allo stesso tempo, anche capendo che si tratta di fumo pacco e che non sconvolge lo comprano ugualmente, perché effettivamente la vera funzione di questa sostanza non è tanto quella di sconvolgere ( ..almeno in queste situazioni ), ma quella di vero e proprio aggregatore e catalizzatore sociale.
Non importa quanto buono sia il fumo, anche se nel momento in cui lo compri e lo fumi sai che è un pacco; la cosa importante è passarsi il cannone secondo un cerimoniale e delle regole sociali archetipiche che tutti conoscono, condividono, rispettano e seguono.
La funzione di aggregatore e catalizzatore sociale del cannone che passa di mano in mano, come di bocca in bocca, tende ad esaltare la riscoperta di valori umanistici antichi, nella consapevolezza che quei ragazzi e quelle ragazze sono inseriti in un contesto di relazioni sociali dei quali non possono non tener conto, come in una sorta di ri-radicamento al territorio, attraverso la ricerca di radici e legami sociali.
E questo cos’è se non Marketing Mediterraneo !
Pur non essendone coscienti, i pusher delle Colonne di San Lorenzo fondano il loro impegno sociale sui valori fondamentali del Marketing Mediterraneo. Infatti, l’approccio mediterraneo vede soprattutto individui sempre più isolati che cercano di ristabilire un legame sociale arcaico e comunitario.
Ed è proprio il cercare di ristabilire un legame sociale, comunitario ed umanitario che consente, da una parte, ai pusher delle Colonne di vendere fumo pacco e, dall’altra, ai ragazzi e alle ragazze vittime di tale pacco di fumarsi allegramente il burro e la margarina sconvolgendo ( non si sa come ! ) i propri neuroni.
Quindi, morale del pacco:
• Non importa ciò che fumi, l’importante è condividerlo con gli altri;
• Non importa se il fumo è pacco o meno, l’importante è sedersi per terra in cerchio e nutrire, canna dopo canna, quegli istinti di socialità e comunione che pulsano dentro di noi;
• Non importa quanto fumi, l’importante è ritrovare le proprie radici e ristabilire quel legame sociale che troppi anni di individualizzazione e personalizzazione hanno sotterrato e sfaldato.
Andare fra la gente, capire le regole sociali tacitamente accettate, condivise e seguite; diventare parte di una comunità che spinge determinati valori e credenze; diventare parte di una krew di persone che condividono e vivono insieme le stesse esperienze di vita; capire ed interpretare i linguaggi e gli slang in uso tra ragazzi e ragazze; in una parola sola: empatia.
Solo inserendoci nei contesti di vita quotidiana e spontanea possiamo realmente capire quali sono i valori, le credenze, i linguaggi, i sogni e le visioni della gente. Il Marketing Tribale e il Marketing Mediterraneo si fanno portatori di questo modo di concepire il vissuto dei consumatori.
Se pur inconsapevolmente, è proprio ai principi del Marketing Tribale e del Marketing Mediterraneo che si ispirano i pusher delle Colonne di San Lorenzo quando vendono fumo pacco ai ragazzi e alle ragazze di turno. Riescono a farlo e possono farlo proprio perché conoscono alla perfezione le dinamiche sociali, comunitarie ed umanitarie che legano e muovono queste nuove tribù urbane.
Conoscono i linguaggi usati e condivisi, conoscono le esigenze di queste tribù, conoscono i loro valori e le loro credenze, conoscono tutto in profondità per il semplice fatto di vivere ed interagire quotidianamente con tali tribù ed essere i detentori di quella sostanza magica che riesce ad elevare ogni singolo individuo a membro di una comunità più vasta ed articolata che lo trascende.
Affacciamoci alla finestra di cosa nostra ed osserviamo e cerchiamo di capire cosa accade proprio sotto i nostri occhi; andiamo nelle piazze fra la gente e partecipiamo alla movida notturna animata dalle tribù; impariamo gli slang e i linguaggi usati e condivisi da tali tribù; cerchiamo di interpretare l’anima della gente, delle tribù e delle comunità perché solo così riusciremo a capire meglio gli altri e noi stessi.
Ed ora una breve citazione tratta dal brano Semina Semina dei Suoni Mudù, storica band reggae-dub barese, che riassume in modo esemplare questo post:
‘Marijuana è una bella ragazza, di tutte le genti fa un’unica razza.’
Cicileu ?
vostro Gianfranco