Capire e prevedere l’integrazione strategica dei social media nel marketing mix aziendale è di grande importanza sia per il business sia per la brand reputation.
Negli ultimissimi anni in cui i social media sono stati un veicolo di marketing, hanno già avuto un effetto enorme sul modo di fare business delle aziende. Negli anni che verranno ci saranno ancora più cambiamenti, dato che il social media marketing si estende dal dipartimento di marketing a quasi tutti gli aspetti di business di un’azienda.
Debra Aho Williamson, analista senior di eMarketer, in un suo articolo dà luce ad alcuni trend a cui bisognerebbe ispirarsi negli anni a venire.
“L’advertising - riguardo al quale alcuni potrebbero dire che è fallito come modello di business per le aziende social media - non sarà la fonte di revenue principale”, afferma la Aho Williamson.
Il modello di business più forte per il futuro invece incorporerà l’analytics, dato che i social media diventano effettivamente integrati in tutti gli sforzi del marketing. Inoltre, la TV diventerà più sociale, come anche la ricerca.
La localizzazione diventerà più importante per i social media e il brand monitoring diventerà più sofisticato così che le aziende potranno iniziare a capire il “perchè” delle chiacchiere dei consumatori, ma anche il “chi”, il “cosa” e il “quando”.
“Le conversazioni che succedono naturalmente saranno utilizzate nell’innovazione del prodotto e del design e le compagnie creeranno incentivi destinati all’attenzione e all’engagement delle persone mentre la rifinalizzazione e l’analisi del contenuto e l’engagement in nuovi modi porteranno preziosi input.” —Ravit Lichtenberg, fondatore e chief strategist, Ustrategy.com, in un articolo su ReadWriteWeb.com, 11 Dicembre 2009.
Quello che non cambierà è la fonte della trasformazione dei social media oggi: gli utenti.
“La voce del consumatore diventerà solo più alta e più forte”, ha detto Debra Aho Williamson. “Definirà che cos’è un social media e che cosa diventerà. Non troppo tempo fa, un’azienda poteva fare i più grandi cambiamenti al suo prodotto o servizio basandosi su piccoli focus groups, un po’ di pianificazione finanziaria e un minimo d’istinto. I social media hanno già cambiato tutto questo. E molti altri cambiamenti arriveranno.
Uno sguardo al futuro che potrebbe togliere i presupposti all’attitudine di certe realtà aziendali in cui il ROI si calcola solo in base alle vendite. E che deve far riflettere sui nuovi orizzonti in cui vanno ad inserirsi dei progetti di senso volti a creare la reputazione di un brand , e di conseguenza attorno alla percezione che i consumatori hanno di fronte ai suoi prodotti o servizi.
In questo panorama, è necessario pianificare e organizzare le proprie azioni ad hoc.
I social media sono maturati al punto in cui i marketers non si domandano più se questi debbano prender parte al loro marketing mix, si chiedono piuttosto dove dovrebbero essere inseriti.
E’ ora necessaria una chiara strategia per i canali.
“Il basso costo dei social media può portare i marketers a soluzioni improvvisate.” ha detto Paul Verna, analista senior di eMarketer, in un suo articolo. “Ma considerando il tempo che spendiamo discutendo, formulando, gestendo e mettendo in atto le campagne di social media - per non citare quello dedicato alla creazione di contenuto - è evidente che ci sono dei soldi in gioco e che è necessario un piano ben pensato.”
“Invece di cercare i migliori modi per l’engage, molte aziende creano account su social network multipli e pubblicano i contenuti senza un piano o un obiettivo. Tuttavia, le aziende che svolgono attività di ricerca troveranno un’ampia e gratificante gamma di opzioni e opportunità.”—Brian Solis, fondatore e direttore, FutureWorks, in un blog post su Mashable, 11 Gennaio 2010
Una strategia è critica anche perchè gli utenti dei social media si aspettano che le aziende abbiano buon senso sugli spazi social. E questo include l’assicurarsi che le iniziative di social marketing siano in linea con le strategie di marketing degli altri brand.
“La crescita del numero di aziende che si immergono nel social marketing, implica un innalzamento del livello di sofisticazione per tutti”. ha detto Verna. “Si crea così un ambiente in cui solo il più organizzato può competere”.
Una parte critica nella pianificazione dei marketers è quella del determinare come integrare i social media nelle loro aziende. In un suo articolo Verna ha analizzato come i marketers intessono i social media nelle più grandi aziende tessili.
La maggior parte delle aziende trovano utili i social media come strumenti di marketing e comunicazione, ma molte aziende usano i canali social anche per le vendite, i servizi al consumatore, per l’IT e altro ancora.
Nonostante le aziende potrebbero usare i social media per molti e diversi obiettivi di business, dovrebbero lavorare mirando all’integrazione delle competenze sui social media in team funzionali. I silos di competenze dovrebbero essere evitati.
“Una promozione su Facebook è tanto utile quanto l’informazione che questa rimanda alle vendite, al CRM, al marketing o ai senior management executives, che possono ritrasformarla nuovamente in business.” ha detto Verna.
Proprio in questa ultima citazione risiede il valore aggiunto creato dalle campagne sui social media : senza questo reinvestimento di valori viene a meno la potenzialità delle informazioni.
I social media dovrebbero essere ascoltati ex ante, per capire appieno la realtà di riferimento, durante la relazione che si instaura con le persone che partecipano alla vita sui social network ed ex post, da un lato per monitorare gli effetti della campagna, dall’altro per reinvestire il bagaglio di conoscenze - informazioni - che sono state acquisite attraverso gli input dei consumattori e fare in modo che questo reinvestimento sia proficuo ed orientato, ove possibile, alla soddisfazione dei loro bisogni espressi.
L'articolo è tratto dalla traduzione di due articoli di eMarketer: