Il blog AOS - Art is open source ci propone nel post VersuS – Rome, October 15th, the riots on social networks un'interfaccia molto efficace per capire come gli scontri vissuti a Roma sabato pomeriggio fra Indignados e forze dell'ordine siano stati intensi anche nella social sfera.
In particolare, il team di AOS ha realizzato un video che, sfruttando le API dei vari social network per la geolocalizzazione, rende graficamente visibile la relazione fra user, web e spazio fisico.
Una sorta di mappa in 3 dimensioni, adatta per farsi un'idea sul volume di interazioni sviluppate da chi era fisicamente a Roma, nel corteo e purtroppo là dove si sono svolti gli scontri.
Come si può osservare nel video, i picchi di utilizzo dei social network sono stati proprio nei luoghi degli scontri, un aspetto messo in evidenza anche dai media tradizionali.
Ciò che ci mostra il grafico del video è visibile anche in un'immagine ricavata da goglemaps e realizzata dal team di AOS.
Perché determinare questi dati? Perché i disordini di Roma hanno dato il "la" alla discussione di come, sfruttando le nuove tecnologie si possano elaborare nuove forme di protesta pacifica, che possano veramente raggiungere lo scopo di mettere pressione ai governi che gli Indignados vogliono combattere.
Un'idea da perseguire, visto come la social sfera sta cambiando il nostro modo di comunicare e di relazionarci, con tempi e modi che mai nella storia dell'umanità s'erano visti.
Se volete approfondire la questione anche dal punto di vista dell'etnografia digitale, vi consigliamo la lettura di VersuS-Roma, 15 ottobre, la sommossa sui social networks