Fabio Volo ci ha rinunciato, non gestirà più la pagina Facebook de Il volo del Mattino, così ha scritto stamattina:
In seguito ha però postato due volte, per fare delle puntualizzazioni.
I social media sono così. Date un account Facebook o Twitter a qualcuno e si sentirà in diritto di esprimere la sua opinione non richiesta. E quando queste opinioni non richieste diventano molte e non si sa più come gestirle spesso i "VIP" preferiscono lasciar perdere. Un esempio è quello di James Franco, che poche settimane dopo aver inaugurato account Twitter e Facebook li ha cancellati.
Questi fenomeni mi lasciano perplessa. Non posso fare a meno di domandarmi e, a questo punto, di domandarvi: perché?
Cosa spinge una persona a prendersi la briga di cercare la pagina Facebook di Fabio Volo e cliccare "mi piace" solo per insultarlo? Quale è il punto? Chi siete? Degli scrittori wannabe che non riescono a pubblicare o non riescono a vendere? Dei laureati in lettere che non trovano lavoro? Vi siete erti a difensori della lingua e letteratura italiane? Che fastidio vi dà Fabio Volo?
Fabio Volo scrive bestseller, ebbene sì, fatevene una ragione. Esiste chiaramente un mercato che soddisfa, qualcuno dice all'insegna della "semplicità", altri della "banalità" e del "qualunquismo".
Voi non fate parte dei semplici/banali/qualunquisti? Fantastico. Volete una medaglia per questo?
Mi viene in mente la frase di Santa Maradona, pronunciata da Stefano Accorsi, "Il problema non è leggere o meno Novella2000. Il problema è leggere solo Novella2000".
In Italia si legge talmente poco che io sento di provare un pizzico di riconoscenza per chiunque riesca a portare qualche italiano in più in libreria, che poi non si sa mai che venga stuzzicato da una copertina o da un titolo di un autore che riteniamo più "degno" di questo nome. Sì, insomma, e se i Moccia e i Fabio Volo fossero un modo per far pace con l'oggetto libro, se fossero dei libri-ponte verso altri libri? Ci avete mai pensato?
Condividere in positivo: #nellamiabiblioteca
Se voi siete così bravi, se sapete cosa vale la pena leggere, allora condividetelo!
Influenzate i vostri amici e i vostri follower, convinceteli a leggere le cose che vi piacciono, invece di criticare cosa non vi piace. Abbiate un atteggiamento costruttivo perché se no tanto vale tacere e investire il proprio tempo a leggere Jonathan Franzen.
A questo proposito mi è piaciuto molto l'hashtag #nellamiabiblioteca, sebbene qualcuno l'abbia poi usato per dire cosa NON ci sarà mai nella propria...
I VIP su Twitter
Fabio Volo ci riporta al discorso dei famosi su Twitter, un'invasione che i vecchi twitteri non sembrano amare. Leggevo l'altro giorno l'hashtag #salviamotwitter dalle "contaminazioni" dei nuovi twitteri tra cui anche i VIP (Gerry Scotti, Simona Ventura etc). Fortunatamente è stato fermato sul nascere da qualcuno che esortava a non fare gli snob. Il fatto che il numero degli utenti di Twitter sia in aumento anche in Italia, magari grazie alla possibilità di seguire i propri "beniamini", non può che essere positivo. Insomma ci sarà pure qualcuno di interessante che però non usa ancora Twitter in Italia! E non è quello il punto, condividere argomenti interessanti?
I nuovi mostri: le "vere" #twitstar
Dinanzi allo scontento da parte di alcuni twitteri per l'arrivo dei famosi, non posso fare a meno di ricordare che lo stesso Twitter ha creato dei mostri, gli autoproclamatisi esperti di social media, gente che si fa le interviste a vicenda su blog che leggono solo loro, che ritiene che essere arrivato su Twitter per primo equivalga ad aver compiuto il primo passo luna, che fa classifiche basate su criteri random nelle quali si proclamano vincitori. Insomma possiamo ritenerci fortunati se non hanno fatto il calendario dei "social media evangelists". Ma, non dispererei, alla fine dell'anno manca ancora qualche settimana. No, sul serio, se sopportiamo loro, ma che fastidio ci può dare Fabio Volo?