Il community manager, che mestiere! Sempre occupato tra aggiornamento professionale, tool di analisi e monitoraggio e gestione delle comunità online. Un mix di competenze non facile da trovare in un solo professionista, ma che sta diventando sempre più importante per le aziende, perché banalmente diventa frequente la scelta di posizionarsi sui social media. Quali account aprire? Con che taglio editoriale? Quanti aggiornamenti fare e che tipo di relazione instaurare con gli utenti?
In rete circolano tanti casi virtuosi di community management nazionali e internazionali. Ma oggi ve ne segnaliamo uno davvero sorprendente - questa volta in negativo - e tutto Italiano: La Repubblica XL!
Riassumiamo brevemente la storia: la scorsa notte il responsabile della pagina Facebook ha postato una foto scherzosa di Samuel dei Subsonica e tra i vari like, commenti e condivisioni, è spuntato anche qualche critica al community manager, reo di gestire la pagina di un grande editore e con 75500 fan con troppa leggerezza e poca professionalità. Riportiamo un commento a nostro avviso molto pertinente, che riassume alcune delle riflessioni che faremo poi:
La risposta del responsabile dei contenuti non si è fatta attendere... purtroppo!
... e ha continuato in maniera surreale. Ecco alcuni spunti:
Tralasciamo volentieri i concetti che conoscete già bene (trovate idee interessanti nel post 'Community Manager: ruoli e responsabilità [CASE STUDY]') e ci concentriamo su alcuni spunti di riflessione:
- Una prima cosa che ci ha colpito è il fatto che la pagina in questione è di una realtà che opera nel settore dei media: a prima vista non sembrerebbe, vero? Un paradosso non di poco conto: se non sono queste strutture le prime a preoccuparsi di un efficace posizionamento sui social media e a riconoscerne il valore... Poveri noi!
- Legato al primo punto, ci sembra che questo spazio manchi di una vera e propria pianificazione a livello di policy, tono, etc.
- Terzo, sembra proprio che gli amministratori abbiano carta bianca sui contenuti: non diciamo tanto, ma visto che la pagina non è 'presa di mira' per la prima volta da lettori e blogger, almeno un superiore competente che leggesse un paio di post alla settimana farebbe comodo ;-) Qualcuno potrebbe obiettare che hanno cose più importanti da fare, ma allora perché aprirla?
In conclusione, ammettendo che qualche fan è andato un po' troppo 'in là', solo l'intelligenza di qualche utente che ha sottolineato come la rivista e la fanpage siano due cose separate ha impedito, o almeno limitato, che le incapacità del community manager in questione distruggessero parte del valore del brand. Ma il consiglio è di correre ai ripari asap!