Google Plus, il social network della discordia: Big G sta continuando a innovare per offrire servizi agli utenti e ai brand, e le statistiche lo vedono posizionato soprattutto tra i professionisti, anche grazie ai benefici ricavabili in ottica SEO.
E proprio il buon posizionamento sui motori di ricerca sta spingendo molti Community Manager (una professione sempre più mutevole e in continuo cambiamento) a cercare di convincere della validità di un'apertura di un profilo aziendale anche su G+. In loro soccorso sembra venire un recentissimo studio campione di Social Bakers, che analizzando i top 15 brand sul social network e comparandoli con le 15 marche top su Twitter, sottolinea come i primi crescono - in termini di numero di follower - a un ritmo molto più marcato.
Il campione è certamente limitato e dobbiamo considerare come le due piattaforme siano in fasi diverse dei propri cicli di vita, ma la fonte esperta in analisi 2.0 certifica l'importanza di G+ nelle strategie di digital marketing d'azienda: Ninja, cosa ne pensate? Avete avuto esperienze positive o negative legate all'argomento?