Le aziende sono come delle persone. Hanno un proprio bagaglio e se lo portano dietro in ogni momento. Il cammino sembra sempre lineare e limpido. Poi se si prova a guardare un attimo indietro, ci si accorge come questo sia spesso stato contorto e poco prevedibile.
D’accordo. Lasciamo la filosofia ad altri, senza però sottovalutarne l'importanza in una scienza sociale qual è il business management.
L’insegnamento, però, è chiaro. Il cambiamento del macroambiente o del microambiente, un’opportunità colta con astuzia, una debolezza sapientemente curata o un’intuizione rivelatasi geniale. Tutto può cambiare lo status quo.
3M
Si legge 3M e si pensa ai Post-it. L'associazione è tanto immediata quanto scontata. Tuttavia l’obiettivo dei fondatori di Minnesota Mining e Manufactoring nel lontano 1902 era vendere il corindone, un minerale resistente all’usura e all’impatto, necessario per creare mole abrasiva.
I post-it entreranno in commercio solo nel 1977 per idea di un ricercatore della Divisione sviluppo prodotti. La storia è stramba quanto affascinante. Appassionato e devoto corista in chiesa alla domenica, era solito inserire nel libro da messa alcuni foglietti di carta, in corrispondenza dei canti prescelti. Spesso però i foglietti cadevano ed ogni volta si trovava nei guai. Con l’utilizzo di un particolare tipo di adesivo ideato da un collega risolse il suo problema e nacque il prodotto più famoso dell’azienda del Minnesota.
Tiffany & Co.
Quando il 18 settembre 1837 Charles Lewis Tiffany e John B. Young aprirono la loro bottega a Manhattan, avevano in mente un negozio con una gran varietà di articoli, cancelleria inclusa. Altro che simbolo della felicità materiale! Neanche potevano immaginare che, con il corso del tempo, il loro brand avrebbe influenzato lo stile delle donne più importanti al mondo.
Solo dopo ben 15 anni l’azienda invertì la rotta del proprio core business, focalizzandosi prettamente sui gioielli. A proposito, sareste in grado di immaginare una scena dell’ormai cult movie Colazione da Tiffany in cui la divina Audrey Hepburn entra in un negozio Tiffany e Co. per comprare un astuccio con delle penne?
Nokia
Ancora una domanda. Quanti di voi sapevano che il gigante finlandese Nokia ha emesso i suoi primi vagiti fabbricando carta sulle rive dell’omonimo fiume? Una segheria che sfruttava la corrente del corso d’acqua fu il primo grande investimento dell’incontrastato dominatore della telefonia sino all’avvento della telefonia mobile.
L’azienda, che capì prima degli altri che il cellulare non fosse solo un “telefono”, ha dedicato la sua attenzione a numerosi business prima di dedicarsi esclusivamente alle telecomunicazioni.
Avon
Altrettanto sui generis è il curriculum vitae di Avon. Nel 1886 David McConnell ebbe l’idea di vendere libri porta a porta con una particolare intuizione. Per aumentare il leveraging sulle donne, pensò di regalare profumi come complementors. Ben presto però si rese conto come i cosmetici in regalo fossero divenuti più popolari dei libri. E l’azienda prese la piega che ad oggi conosciamo noi. Incredibile ma vero.
Colgate
Nasce nel lontano 1806 producendo inizialmente sapone e candele. Tutto cambia quando circa 70 anni dopo l’azienda lancia il suo primo dentifricio. Il resto è storia conosciuta. In molte parti del mondo il termine “Colgate” è divenuto addirittura sinonimo di dentifricio, rientrando nell’olimpo dei cosiddetti “brandotti”, riservato solo a pochi e fortunati marchi.
Hasbro
La compagnia è attualmente first follower del colosso Mattel nel settore dei giocattoli. I fratelli Hassenfeld non intendevano tuttavia fare questo in principio. Nel 1923, data della fondazione, l’azienda operava nel settore tessile. Gradualmente il focus si è spostato, sino a fare il grande salto nel 1952 con il famoso Mr. Potato Head.
Abercrombie & Fitch
Quando David Abercrombie fondò il suo negozio di vestiti nel 1892 a New York City, non avrebbe sognato di vestire i ragazzi delle università di mezzo mondo. Il magazzino nacque originariamente come un negozio di articoli sportivi. Tra l’altro, Abercrombie vestì Charles Lindbergh nella sua famosa trasvolata atlantica. La versione di A&F che conosciamo noi oggi risale al 1988, quando la compagnia fu comprata e riposizionata.
Reinventarsi di continuo
Non stupisca come le aziende citate siano quasi tutte americane. Negli USA il concetto di diversification è ormai interiorizzato nella cultura aziendale. E solo la spinta verso la ricerca di business units conglomerali può generare miracoli del genere.
Sono ancora qui, tra di noi, con i loro successi transgenerazionali, ma la grinta di una matricola. Con la speranza di cogliere anche “al prossimo giro” le sfumature della continua evoluzione, prima di qualcun altro. Non basta più seguire il cambiamento. Bisogna essere il cambiamento stesso. Sono nate tonde ma poi sono morte quadrate. Anzi no. Non sono morte ancora e non è detto lo facciano. Nonostante gli anni. In quest’ultimo punto le aziende non sono come le persone. Purtroppo o per fortuna?
La famosa matrice di H. Igor Ansoff (Corporate Strategy, 1965)