Abbiamo conosciuto il caso di Caffè Carbonelli con le prime discussioni sul tema eCommerce.
Questa case history infatti è nota proprio per via delle sue numerose iniziative eCommerce e si rende interessante perché sperimenta un modello classico di microimpresa a conduzione familiare rivisitato da una comunicazione molto attiva al centro delle attività di produzione e vendita del suo prodotto e che, insieme, esprimono una nuova idea di management delle piccole e medie imprese italiane.
Ma le politiche –e la filosofia- di questa impresa fanno capo a idee precise sulla cultura aziendale in senso più ampio e, mentre siamo andati a scoprire come si prepara al lancio di un nuovo prodotto, le abbiamo approfondite insieme a Luca Carbonelli.
Trend, limiti & opportunità dell'eCommerce e il consumatore multicanale
Il 2012 ha dimostrato il trend in crescita dell’eCommerce anche in Italia. Da cosa credi dipenda questa conferma?
"Le aziende cominciano finalmente a pensare all’eCommerce come un’importante risorsa per la propria evoluzione, tante volte necessaria per la propria sopravvivenza. Stanno cominciando ad investirci sempre più tempo e budget, rendendosi conto, in termini di fatturato, che questo nuovo canale commerciale può essere molto più proficuo rispetto a quelli tradizionali, in cui hanno investito sin ora con risultati deludenti".
Negli ultimi mesi abbiamo visto stringere da Caffè Carbonelli alcune partnership importanti, come per esempio quella con Blomming, che si propone come una piattaforma di social commerce. Quanto si sta evolvendo l'eCommerce in questo senso?
"Conosco Alberto D’Ottavi (co-founder e cmo di Blomming, ndr) da qualche anno, ci siamo incontrati proprio ad un evento dedicato all’eCommerce e ho cominciato ad usare Blomming quando era ancora in fase beta. Credo siamo stati tra i primi a sfruttare le sue funzionalità nella Fanpage di Caffè Carbonelli.
Dall’inizio di dicembre abbiamo anche creato con Blomming La Vetrina dei nostri prodotti nel nostro blog, Il Salotto del Caffè, da cui è possibile effettuare acquisti diretti ma non essere invasi dalla pubblicità.
Non penso a Blomming come una piattaforma di social commerce, ma semplicemente come un utile strumento per favorire l' eCommerce. Sono tra quelli che non crede al social commerce, all’ M-commerce, all’ F-commerce e compagnia bella, perché li considero tutti effetti consequenziali del saper fare eCommerce.
Saper portare avanti la propria attività tramite l’eCommerce vuol dire essere presenti con i propri prodotti nei più importanti marketplace, nelle piattaforme social, nel mobile, ecc. generado conversazioni intorno al proprio brand e al proprio prodotto.
Se questi dialoghi danno come risultato dei feedback positivi sull’azienda e sul prodotto, allora si generano acquisti online, scaturiti dalla fiducia che l’utente prova verso la marca. Se poi questo lo si vuole definire social commerce io non ho nulla in contrario. Sta di fatto che qualsiasi forma di mercato non può prescindere da un contesto sociale".
Dal corporate blog alla community attiva a vantaggio della "consumer aware collaboration"
Hai appena accennato a Il Salotto del Caffè: di cosa si tratta esattamente e qual è la sua mission? Quale impatto ha l'attività de Il Salotto sull'eCommerce di Caffè Carbonelli?
"Il Salotto del Caffè si discosta totalmente dal solito corporate blog fatto di monologhi unilaterali. Troppo spesso ci imbattiamo in blog che non sono altro che raccoglitori di news relative al brand o al prodotto. Noi abbiamo voluto stravolgere questa convenzione.
Nei nostri interventi parliamo tanto di ascolto della rete, abbiamo quindi provato non solo ad ascoltarla furtivamente per intercettare le conversazioni in atto, e poi usarle a vantaggio delle nostre promozioni. Noi trasformiamo l’ascolto in un dialogo, un confronto, un invito rivolto a tutti coloro che sul web entrano in relazione con Caffè Carbonelli a “sedere” nel nostro salotto, a dire la propria sugli argomenti più disparati, in totale comodità, cercando di riuscire a far immaginare l’atmosfera di un vero caffè letterario.
“Ne parliamo tra amici, col profumo di caffè nell’aria”. Questo è il claim che apre la home page del nostro blog. E la stessa attenzione che poniamo nella produzione del nostro caffè, la usiamo per la produzione dei suoi contenuti.
La mission è bidirezionale: far sentire il cliente al centro della nostra attività aziendale e, allo stesso tempo, provare ad entrare noi stessi, come azienda, nella vita del cliente come punto di riferimento dei suoi momenti passati davanti a un caffè.
Un esempio del dialogo costruttivo e del rapporto di fiducia che vogliamo instaurare con i lettori/clienti è il Salottino del Consumatore dove, nella sottocategoria che prende il nome dall’ hashtag #SvegliaCliente, invogliare il consumatore alla cultura dei prodotti. A non essere solo l’attore passivo del mercato, ma ad entrare in relazione con le imprese e costringerle ad una politica di trasparenza aziendale".
Una proposta di startup delle imprese tradizionali
Oltre ad esser stato sponsor tecnico de La Battaglia delle Idee a Napoli, in quell’occasione sei stato anche uno dei relatori, con il tema "Restart pmi": cosa significa questa espressione? Da quali considerazioni è nata?
"La Battaglia delle Idee è stato un bell’evento dedicato alle startup. Ho voluto parteciparvi come sponsor e come relatore perchè è di primaria importanza che eventi del genere comincino ad essere organizzati anche nella nostra città, Napoli. Per me startup continua ad essere la “fase di avviamento di un’impresa”. Da qui il mio intervento “Re-Startupmi”, con cui ho provato a trasmettere il messaggio che sarebbe importante ricominciare a parlare di impresa.
Si sta facendo passare lo startupper come un mestiere. Come un’ambizione. Questo messaggio è pericoloso. Dobbiamo essere consapevoli di cosa vuol dire fare davvero impresa. Allora i ragazzi andrebbero spronati a diventare intraprenditori: soggetti in grado di riuscire a fare impresa grazie alle proprie risorse e non solo grazie all’intervento di un business angel.".
Sei menzionato come l'ultimo, ovvero il più giovane, nella timeline degli imprenditori del libro Mad in Italy! perché proprio in questo progetto ormai da anni sei coinvolto in varie attività. E della nuova campagna, Italia Caput Mundi, ne sei l'aprifila, quindi raccontaci...
"Il progetto Mad in Italy! è quanto di più utile al nostro paese in questo momento. Essere stato inserito nel libro che lo racconta per me è un onore. In Italia abbiamo settecentomila pmi che hanno bisogno non solo di sopravvivere ma di evolvere, di espandersi. Parlando di queste e delle loro storie, possiamo far capire agli italiani che il marchio made in Italy è il vero valore aggiunto di questo paese. Che investire in Italia, per gli imprenditori, e nei prodotti italiani, per i consumatori, non può far che bene a tutta la nostra economia".
Puoi anticiparci se esiste qualche nuovo progetto in cantiere o quali saranno le prossime mosse dell'impresa?
"Il nostro prossimo passo "digitale" sarà l’internazionalizzazione dei nostri siti, in modo da riuscire, direttamente dal nostro eShop, a far fronte alle già tante richieste che ci arrivano da tutta Europa.
Inoltre io personalmente, a partire dalla mia esperienza diretta, mi sto impegnando a creare un portale dedicato alle piccolissime imprese, per riuscire a dare il giusto risalto alle tante microimprese, spesso aziende a conduzione familiare come la mia, che necessitano solo dell'avviamento alla digitalizzazione e far quindi conoscere al mondo i propri prodotti.
Infine, l’immediato futuro ci vede impegnati nella produzione e commercializzazione della nostra nuova macchina per espresso in cialde ese C.e.p.(Carbonelli espresso pod), grazie alla quale siamo riusciti a creare il binomio caffè-macchina per il caffè, per offrire ai nostri clienti la migliore erogazione per un espresso in cialde ese, grazie ad un particolare brevetto.
Si tratta della stessa macchina che avevamo mostrato in anteprima nell'ultimo spot".