Di Ivonne Citarella – Sociologa e Second Lifer
Second Life è spesso associato al grande flop legato ai deludenti ritorni puramente economici causati da politiche di marketing non riuscite da parte di grandi aziende commerciali come 20th Century Fox, Adidas, Reebok, American Apparel, American Cancer Society, BBC, Creative Commons, Disney, Endemol, Eudoxa, Gabetti Property Solutions, IBM, Liechtenstein Creative media, Toyota, Telecom e altre che in essa avevano investito ingenti risorse.
Ma, da quel grande flop come mai, nonostante le recensioni negative e le aspettative deluse, il metaverso continua ad attrarre utenti? Quali sono le sue peculiarietà? Rappresenta realmente solo il mondo illusorio in cui le persone cercano la fuga dalla realtà, quel luogo di “perdizione” nel quale si possono vivere delle esperienze più “libertine” (anche se virtuali), nella speranza di cogliere una "seconda opportunità”, nascondendosi dietro un'identità non- reale per agire in maniera meno conformista?
Le sue peculiarietà vanno ben oltre dal poterlo definire un luogo meramente commerciale o ludico, ma esse investono ben altre sfere: quelle relazionali e sociali.
In Second Life, infatti, si è al cospetto di una vera e propria comunità nella quale l’apprendimento rappresenta il fil-rouge che investe, sviluppandolo, non solo l’aspetto delle competenze tecniche ma anche quello relativo ad un percorso di conoscenza personale, il tutto a beneficio di una comunità che si struttura basandosi sull’azzeramento delle distanze sociali, territoriali e gerarchiche, permettendo di incrementare la coesione e lo spirito di gruppo nonchè lo sviluppo di passioni sopite o sconosciute grazie anche alla condivisone della conoscenza, elemento di spicco in Second Life.
In essa si concretizzano aspetti relazionali che in Real Life si fa fatica a realizzare perchè legati a strategie del potere o dettate dalla competizione, che tendono ad inquinare le relazioni sociali a scapito di quella nostra società sempre maggiormente caratterizzata e inaridita dall’individualismo.
In Second Life invece si torna al concetto di comunità legato alla condivisione, alla gratuità e allo spirito di gruppo e, così come, lo spazio fisico del tempo libero, in quanto spazio culturale, occupa un posto nell’area urbana e costituisce uno spazio in cui si allacciano i rapporti tra individui, ceti e classi, così lo spazio virtuale di Second Life assurge alla stessa funzione aggregante e socializzante e di autoconoscenza.