C'era una volta...e c'è ancora adesso, seppure in una modalità completamente diversa.
Vi immaginate le favole con cui siete cresciuti come contenute in grandi libri dalla copertina lavorata, titoli in elegante corsivo dorato e ampie pagine dalle illustrazioni dettagliate, magari disegnate a mano?
Ok, scendete da quella nuvoletta eterea. Ora siamo nel 2013, il mondo è una sintesi.
Sintesi anche nella narrazione, che diventa schematica quasi come una descrizione semiotica.
Nel 2013 le favole si raccontano (anche) con Whatsapp.
Gerardo Lisanti ci ha provato con 3 fiabe che tutti noi conosciamo: Cappuccetto Rosso, Hansel e Gretel, Cenerentola.
Utilizzando le icone della più famosa app di chat e instant messaging ha ricreato un flusso narrativo estremamente schematizzato, "liofilizzando" la narrazione.
La fiaba diventa simbolica, lineare ed estremamente logica. Perde il suo carattere emozionale per guadagnare "funzionalità", evocando un po' gli schematismi delle funzioni di Propp sulle fiabe, se vogliamo parlare in termini semiotici.
Chiaramente l'intento di "edutainment" si sposta a un livello ulteriore, perdendo un po' la parte educational (per capire veramente le narrazioni si suppone implicitamente che già si conoscano) ma focalizzandosi sulla parte "entertainment", che diventa curiosità, scoperta,divertimento.
E voi amici ninja, preferite le fiabe tradizionali o quelle digital?