La strategia degli incubatori di startup è spesso quella di rivolgersi a nicchie sempre più circoscritte, mettendo a disposizione dei soggetti con i requisiti necessari tutta una serie di risorse di sostegno per accelerarne lo sviluppo: ci sono incubatori per startup che si occupano di impresa sociale, altri dedicati allo sviluppo di idee innovative tecnologiche, integrando talenti, tecnologie, know-how e capitale all’interno di una rete che favorisce la crescita di nuova impresa.
In alcuni casi gli incubatori mettono a disposizione anche gli spazi dove sviluppare e rendere operativa una buona idea. Uno spazio condiviso fra diverse e variegate realtà imprenditoriali emergenti porterebbe grandi vantaggi in termini di scambio di idee, creazione di rete, lavoro in comune e formazione di team.
1.000 Startup in una stazione ferroviaria
L'incubatore parigino 1.000 Startup segue infatti questo tipo di percorso, opposto, per molti versi, alla concezione più diffusa di incubatore. Definito il più grande incubatore di startup del mondo, prevede infatti di trasformare alcune delle gallerie di una stazione ferroviaria in disuso, 322.917 metri quadrati, in un enorme spazio condiviso per accogliere un gran numero di startup, diverse per approccio e intenzioni di sviluppo. Questi spazi comprendono aree di co-working, un FabLab, un grande auditorium, sale riunioni e ampi spazi di lavoro corredati di un enorme bar-ristorante aperto 24 ore al giorno, il tutto nella suggestiva cornice di binari e vagoni ferroviari.
Il progetto è finanziato principalmente da Xavier Niel, il guru francese degli imprenditori delle telecomunicazioni, miliardario e co-proprietario del quotidiano Le Monde, spesso definito lo Steve Jobs europeo. La realizzazione della struttura è invece affidata all'architetto Jean-Michel Wilmotte, che intende preservare non solo i grandi spazi a disposizione e la tipica struttura della stazione ferroviaria, ma anche alcune caratteristiche che ricordano, per modalità di utilizzo e conformazione architettonica, gli stessi treni . Il nuovo sito è strutturato attorno ad una "architettura basata su container", sia come omaggio alla storia del sito su cui sorgerà la sede del mega incubatore, sia per promuovere la discussione, la condivisione delle conoscenze e una sana e produttiva competizione.
Sostegno alle startup attraverso integrazione e networking
La costruzione di questo progetto davvero imponente non inizierà fino al 2014 e molti dettagli non sono ancora stati resi pubblici. Ma data la grande portata dell'intervento, è difficile immaginare che un consueto rapporto di sostegno ad una startup, attraverso integrazione e networking, si possa svolgere su una scala così ampia.
La portavoce Isabelle Audap non dà una risposta risolutiva su questa questione, ma si limita ad asserire che l'idea è quella di fornire a moltissime startup (1.000 startup start-up è appunto il nome dell'ambizioso progetto) i servizi e le competenze di cui hanno bisogno per avere successo, concentrandole in un unico luogo.
Foto da fastcoexist.com