Questo articolo è a cura di INWARD, osservatorio che svolge ricerca e sviluppo nell’ambito della creatività urbana (street art, urban design, graffiti), operando con un proprio modello di valorizzazione, attraverso attività di Ricerca e azioni di Sviluppo nei settori Pubblico, Privato, No profit e Internazionale
(di Francesca Cartolano)
Ieri siamo stati invitati a Torino, negli spazi della Galleria S Q U A R E23, a partecipare alla presentazione di Monograff, il primo graphic novel dedicato al mondo della street art, nato dalla collaborazione tra INWARD e Bookmaker Comics.
Ebbene sì, siamo - con orgoglio- tra i fautori di questa contaminatio che ha portato alla nascita della prima collana dedicata alla creatività urbana.
Le biografie degli street artisti per immagini, esperimento finora inedito nell’editoria.
L’idea di portare negli scaffali, accanto alle fanzine, una narrazione autoconclusiva illustrata è nata dalla voglia di coniugare due realtà differenti: quella della street art e quella della pubblicazione a fumetti che, nell’unione delle forze e delle professionalità, si sono aperte a un pubblico più ampio.
Creare l’inedito, apprezzabile a livello universale, che partisse dalla ricostruzione della memoria, del cambiamento dei tempi.
Il primo volume è dedicato ad Alessandro Etnik Battisti, uno degli street artist italiani più riconosciuti a livello internazionale. Si è concesso in una lunga intervista, prestando la sua vita e le sue opere agli sceneggiatori che hanno poi proceduto alla stesura della storia.
Il graphic novel si sa, è un lavoro di team. 4 disegnatori per 4 capitoli, ognuno rappresentativo di un momento importante nella vita e nella formazione del creativo urbano.
La forza è tutta nella contaminazione, nell’approccio diverso, nella ricostruzione.
Chi conosce le opere di Etnik lo sa. In ogni sua opera l’artista ci accompagna ad una riflessione sulla città e sulla condizione dell’uomo all’interno del tessuto urbano.
Il fumetto, medium di massa che, insieme al cinema, di più ha contribuito a definire le forme della vita metropolitana era il genere che più si prestava a questo esperimento narrativo.
Monograff è questo e anche di più.
Un’innovazione artistica oltre che un viaggio in compagnia di Etnik. Una storia che ci scorta e ci conduce fino all’intima capacità di essere vicini al suo sentire e vedere.
Il piacere di una lettura che aiuta ad essere consapevoli.
Consapevoli che è possibile (e salutare) vivere in un modo creativo perché ci fa sentire vivi, unici, nel mondo che ci siamo costruiti.