Quando parliamo di Internet of Things, parliamo di un mondo in cui le cose che ci circondano sono connesse fra loro in rete, con la possibilità di gestirle in maniera più proficua, intelligente e comoda, per migliorare la vita di tutti.
È una visione radiosa e idilliaca, ma che trascura una serie di problemi quali la sostenibilità economica e le difficoltà tecnologiche e organizzative. La tecnologia iBeacon è legata a doppio filo con l'IoT e potrebbe contribuire a semplificarne l'adozione in molti contesti. A dirla tutta, iBeacon è IoT, soprattutto se, col tempo, si diffonderà non solo nel marketing di prossimità, ma anche in contesti diversi come strutture culturali, abitazioni e strade.
LEGGI ANCHE: Goldman Sachs: tra smart cities e automotive, il futuro dell’Internet of Things è qui
iBeacon e cultura: Musei Civici di Palazzo Farnese di Piacenza e Muse di Trento
I Musei Civici di Palazzo Farnese a Piacenza sono stati fra i primi a sperimentare l'uso della tecnologia iBeacon per migliorare l'esperienza del visitatore. Come raccontato da Wired.it lo scorso settembre, i Musei Civici di Palazzo Farnese hanno scelto IMApp, app iOS e Android sviluppata dalla start-up Ultraviolet, per guidare le persone nel percorso all'interno dell'edificio, fornendo informazioni sulle opere vicine e indicando il tragitto da seguire.
Non è l'unico caso: anche il Muse di Trento ha adottato iBeacon con Explora Muse, progetto nato dalla collaborazione fra il Museo delle Scienze di Trento, Trento RISE e l'agenzia di comunicazione Graffitti. L'app Explora Muse, installata su centinaia di iPad disponibili al museo propone ai visitatori contenuti multilingua, guide e percorsi tematici.
"La finalità del progetto era chiaramente mettere il visitatore al centro dell’esperienza" ha detto il CEO di Graffitti Luca Cattoi.
Diamo un'occhiata a questo video che racconta proprio l'esperimento con iBeacon del Muse di Trento:
Case "intelligenti": Launch Here e Zuli Smartplug
L'idea di avere una casa in cui il funzionamento di elettrodomestici, pc e luce elettrica sia ottimizzato e a portata di smartphone appare tanto futuristica quanto affascinante. Le prime app sono già state sviluppate: fra queste, Launch Here, sviluppata dalla Aww Apps, che si propone di lanciare l'applicazione giusta al momento giusto a seconda della stanza in cui ci troviamo. "Un timer quando sei vicino alla macchinetta del caffè, una app di controllo a distanza quando sei sul sofà o una to do app quando sei alla scrivania" si legge sul sito ufficiale. Launch Here, grazie all'interazione con iBeacon, si propone come app totale, capace di agevolare tutte le attività casalinghe.
Zuli Smartplug "usa iBeacon per rendere il tuo stupido dispositivo più intelligente". Un semplice adattatore da inserire nella presa della corrente e un app da scaricare: una volta installato, Zuli Smartplug permette di controllare luci, temperatura. elettrodomestici e hi-fi. Zuli rileva la stanza in cui ci troviamo, anche se lo smartphone è in tasca, e raggruppa i dispositivi della stanza in modo da consentirne il controllo in modo rapido.
In conclusione
iBeacon e Internet of Things: un matrimonio perfetto. Se vogliamo guardarla da un'altra prospettiva, possiamo considerarle come due facce della stessa medaglia: grazie a iBeacon, l'Internet delle cose potrebbe diventare una realtà familiare molto presto. Musei, abitazioni, edifici pubblici, scuole: ogni attività in cui la tecnologia ricopre un ruolo - più o meno grande - potrebbe ricevere una spinta propulsiva dall'utilizzo di iBeacon, forse più presto di quanto crediamo.