di Silvia Scardapane
Un fiume di birra frizzante e schiumosa attraversa l'intera città, accende le luci spente dei grattaceli e porta entusiasmo agli abitanti: è il concept di molti spot firmati Ceres che da anni gioca con il binomio street-sharing, ed è anche il modo in cui il noto marchio di birra danese crea realmente aggregazione e divertimento nelle strade delle città italiane.
Per questo, dopo aver parlato del #cerestram a Milano e della collaborazione con lo street artist padovano Made514, Streetness ritorna sulle tracce dello storico birrificio di Aarhus per raccontare del fermento creatosi intorno agli eventi targati Ceres che hanno visto la Street Art protagonista indiscussa con due grandi interventi realizzati nelle città di Torino e Napoli in collaborazione con INWARD- Osservatorio sulla Creatività Urbana.
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Blu Cerebrale è il titolo dell'opera eseguita dallo street artist Corn79 a San Salvario, storico quartiere del capoluogo piemontese. Il lavoro, conclusosi lo scorso mese di luglio, mette in luce la nota ricerca delle forme spaziali che contraddistingue la Street Art dell'artista torinese tanto da creare, con il susseguirsi di ampie semicirconferenze, uno spazio altro accentuato dalla scelta cromatica di un blu brillante.
Un soggetto completamente opposto quello a cui si sono ispirati gli street artist siciliani Rosk&Loste per la grande facciata realizzata all'interno di un parco del quartiere Ponticelli, nella periferia est di Napoli. Con Chi è vuluto bene, nun s'o scorda (Chi è amato, non dimentica) i due artisti hanno celebrato il gioco del calcio ritraendo due ragazzini spensierati, mentre si dedicano alla loro passione preferita, e immaginifici, perché credono di giocare in un vero campetto da calcio, come realmente sognano che si realizzi quanto prima i bambini che vivono gli spazi ancora indefiniti del parco.
Le grandi facciate di Torino e Napoli sono state inaugurate con due eventi pensati ad hoc con birra, musica e divertimento, e hanno coinvolto nell'organizzazione non solo le associazioni ma anche gli abitanti dei rispettivi quartieri.
In questi due casi, gli interventi eludono volontariamente qualunque riferimento al brand e all'utilizzo esplicito del prodotto, sottolineando dunque l'interesse che Ceres nutre verso la naturalezza della Street Art e la sete di un marchio che ha desiderato e desidera ancora sostenerne la produzione in Italia.
Dunque con Corn79 e Rosk&Loste Ceres si conferma marketleader attento alle esigenze di una generazione sempre più legata alla forza della creatività e al colore della Street Art così come alla valorizzazione dei centri e delle periferie.
Quindi, mind the sign: in strada C'è Colore, in strada Ceres C'è.