Il web sovrabbonda di strumenti digitali che contribuiscono a facilitare l'analisi dei dati per favorire una corretta strategia di web marketing. Ora però occorre prendere quei report e dargli un valore aggiunto: quello umano.
Daddy Kotler
Philip Kotler, padre della moderna concezione del marketing, lo definisce come "l'individuazione e il soddisfacimento dei bisogni umani e sociali". D'altro canto, lui stesso ci ricorda che le definizioni sono funzionali allo scopo, per cui altre definizioni possono essere altrettanto valide, a seconda della prospettiva funzionale.
Ecco dunque che il ruolo sociale del marketing lo qualifica come "processo sociale attraverso il quale gli individui e i gruppi ottengono ciò di cui hanno bisogno attraverso la creazione, l'offerta e lo scambio di prodotti e servizi di valore".
È più prosaico ma altrettanto valido identificare il marketing come "la capacità di creare il prodotto giusto sulla base delle analisi delle ricerche di mercato".
Una visione ulteriormente disincantata lo identifica infine come un mezzo per generare un ritorno di investimento (ROI) ben definito.
Question Marketing
Come si sia arrivati ad un certo risultato, tuttavia, non è sempre facile da definire. Addentrandosi nel web marketing è facile trovare tool che forniscono report estesi e precisi che tuttavia spesso mancano dell'anello finale.
L'aumento del traffico sul sito è stato realmente causato dalla mia ultima iniziativa SEO? Il raddoppio delle interazioni su un social è stato causato dalla qualità delle foto e/o da un incremento degli hashtag? Le vendite dell'e-commerce sono precipitate unicamente a causa di "quella" recensione negativa?
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Evolution
Il primo passo per far fruttare i dati raccolti consiste visualizzare correttamente le analisi. Certo, da Google Analytics in poi tutti i tool forniscono i più variegati report, spreadsheet e summary, ma tocca all'uomo davanti allo schermo scegliere come figurarli.
Non è banale conoscere a fondo i tool utilizzati per svicolarsi dalle impostazioni di default e ottenere delle visualizzazioni personalizzate, in grado di approfondire gli aspetti rilevanti per l'azienda alle spalle dell'essere umano e non per le statistiche su cui si basano i software.
Questo porta alla luce un aspetto più profondo: le sempre più esaustive analisi prodotte dagli strumenti necessitano di essere rapportate alla realtà, confrontate tra loro, osservate con logica oggettiva quanto con estro imprenditoriale. Ancora una volta, l'uomo è l'ultimo anello dell'evoluzione.
Analysis Instinct
Un buon piano di marketing aiuta a ricercare, prevedere ed evidenziare possibili concause per uno stesso effetto, ma solo un professionista può decidere, ad esempio, quanto peso dare al buzz digitale sul suo brand, trovando il modo di ottenere un riscontro da altr fonti o mettendo alla prova la solidità dei giudizi provenienti dalla Rete.
L'ultimo passo è quello di sfruttare proprio le attitudini umane, e trasformare una pratica conosciuta in un'abitudine, per evitare di cadere nella trappola della procrastinazione.
Questa buona regola vale sia per i marketer quanto che i businessman, per i consulenti quanto per i dipendenti.
Sfruttate dunque i tool più moderni, ma non dimenticate che le inferenze più redditizie arriveranno dall'hardware che avete in testa. E solo voi sapete di quanti reminder avete bisogno per stimolarlo in modo duraturo.