I social network sono fatti per portare in scena noi stessi. Anzi, il meglio di noi stessi.
Quelli tra voi ninja appassionati di sociologia si saranno sicuramente imbattuti nel lavoro di Erving Goffman, "La vita quotidiana come rappresentazione" ("The Presentation of Self in Everyday Life"), pubblicato, originariamente, nel 1959. Goffman utilizza la metafora del teatro e analizza la relazione tra il palcoscenico e il retroscena nei quali ognuno di noi si affaccia quotidianamente. Secondo il sociologo, l'individuo/attore è osservato da un pubblico, ma nello stesso tempo egli fa parte del pubblico per la "recita" dei suoi stessi spettatori.
Ecco, immaginate i social network come il palcoscenico, in cui ognuno di noi recita la parte migliore faticosamente costruita nel retroscena. Ci piace raccontare, e ci piace raccontarci. Non a caso, ancor prima dei social, il web 2.0 si è popolato di innumerevoli blog. Oggi non abbiamo più la necessità di aprire pagine di Wordpress.com, grazie ai nuovi strumenti di Twitter, Facebook e LinkedIn. Template minimal, tool intuitivi, pubblici attivi. Medium, Note e Pulse: cosa scegliere?
Medium
Medium è la piattaforma per scrivere e condividere post online creata dal cofondatore di Twitter Ev Williams, ed è disponibile, oltre che su web, anche come app iOS e Android. Gli utenti, qui, passano molto tempo a leggere gli articoli, a commentarli e a scriverne di nuovi, spesso usando come spunto altri articoli letti sulla piattaforma.
All'interno degli articoli è possibile menzionare altri utenti, attraverso il loro @nickname, e l'editor si presenta ricco di tool, per personalizzare al massimo il proprio articolo. Medium ha messo a disposizione anche alcune API, ossia un strumenti per i programmatori, così da rendere possibile la pubblicazione di contenuti anche attraverso altri sistemi, tra cui troviamo Blogger di Google e WordPress.
È la piattaforma di publishing più completa, ed è la migliore per gli amanti di Twitter: Medium è come se vi desse la possibilità di proseguire oltre i 140 caratteri, per poi condividere in modo rapido i post via tweet. Tra le tipologie di articoli che vanno per la maggiore ci sono sicuramente quelli di inchiesta e approfondimento, news, citizen journalism e analisi media (soprattutto su TV e cinema).
Facebook Note
Facebook Note è, come ben sapete, uno degli strumenti più "antichi" di Facebook: esiste sulla piattaforma da sempre. Ma, fino a pochi mesi fa, Facebook Note non era sexy. Per niente. Poi la rivoluzione, prima per i profili e poi per le pagine.
Note non è ancora ai livelli di Medium, per diverse ragioni tra cui l'impossibilità di ricercare gli articoli/note attraverso parole chiave (è possibile soltanto nelle pagine, grazie alla search tab interna appena aggiunta), l'editor scarno, la poca rilevanza data dall'algoritmo.
Note però si rivela molto utile per comunicare con i propri "fan" o amici, condividendo con loro contenuti più complessi di un classico post. È molto utilizzato dalle pagine che rappresentano organi istituzionali, dai food blogger, e da personaggi pubblici (pensate ad esempio al benvenuto di Zuckerberg e consorte alla figlia appena nata, oppure alla nota di Bill Gates per la Giornata mondiale contro la poliomelite).
LinkedIn Pulse
Innanzitutto, per utilizzare LinkedIn Pulse dovete settare il vostro account LinkedIn sulla lingua inglese. Dopodiché avrete la possibilità di postare sulla piattaforma di publishing interna. Gli articoli su Pulse possono essere trovati facilmente attraverso parole chiave, e hanno una enorme rilevanza nella bacheca tra i vostri contatti.
LinkedIn Pulse è estremamente accattivante, sia dal punto di vista grafico, sia per l'editor ricco e ben curato, che vi permetterà di pubblicare post dettagliati in ogni aspetto. È innegabile che sia un ottimo strumento di personal branding, da sfruttare restando all’interno della piattaforma LinkedIn (i vostri contatti vengono avvisati del nuovo post grazie alle notifiche), e potrete davvero dimostrare le vostre competenze. Inoltre, a livello SEO i post pubblicati su LinkedIn vengono indicizzati su Google.
Come tipologia di post, troviamo articoli tecnici (nelle più disparate categorie merceologiche), diventando così uno spazio di vero approfondimento, dove poter imparare sempre qualcosa di nuovo. Non dimenticate mai di postare i vostri articoli sui gruppi LinkedIn in linea con la tematica trattata.
Tu quale piattaforma scegli? Raccontaci le tue esperienze di scrittura 2.0 sulla nostra pagina Facebook.