Il 22 marzo 2016, a Las Vegas, Adobe ha annunciato la seguente sentenza: I dispositivi non comprano i prodotti, le persone sì.
Questo è il principio ispiratore della nuova direzione che ha preso la società e attorno a cui ruota lo studio presentato all’Adobe Summit.
Adobe fa luce su una questione che per anni ha fatto dannare migliaia di persone che con il digital marketing ci lavorano ogni giorno: le persone migrano da un dispositivo all'altro - da una piattaforma desktop in ufficio passano al proprio smartphone in treno, e poi navigano sul tablet a casa – perdendo così la possibilità di un’esperienza di navigazione complessiva soddisfacente.
Il dispositivo Adobe Co-Op consentirà alle aziende di utilizzare i big data per raggiungere e coinvolgere efficacemente i clienti con contenuti di marketing altamente personalizzati; grazie all’arrivo del dispositivo Adobe Co-op, la rete consentirà ai grossi brand in tutto il mondo di identificare i consumatori e quindi le persone, non i dispositivi, raggiungendo fino a 1,2 miliardi di dispositivi in tutto il mondo.
A cosa serve Adobe Co-op?
Oggi, ogni strategia di digital marketing si fonda sulla raccolta e sull’utilizzo dei dati che gli utenti lasciano durante la navigazione, ma principalmente si tratta di indirizzi IP e cookie, che sono per lo più riferibili ai dispositivi utilizzati.
Secondo il rapporto "Get personal" quasi otto consumatori su dieci (79 per cento) e il 90 per cento dei Millennial cambia dispositivo mentre compie operazioni on-line. Due terzi (66 per cento) dei proprietari di dispositivi trovano frustrante quando il contenuto non è sincronizzato su più dispositivi. Attualmente, i big di Internet come Google e Facebook riescono a tener traccia delle persone entro un limitato numero di spostamenti, ma a quanto pare ancora non basta.
Si sente ancora la necessità di metriche più accurate, di contenuti più personalizzati, e di pubblicità più mirate sulla rete di ricerca, sulla rete display e sui social: ecco il bisogno delle persone a cui vuole andare incontro Adobe.
Ha dichiarato Brad Rencher, vice presidente esecutivo e direttore generale Digital Marketing di Adobe:
"Adobe Marketing Cloud Co-op consentirà ai brand di impegnarsi in modo intelligente con i propri clienti attraverso tutti i diversi dispositivi che stanno utilizzando."
"Una comprensione specifica dell’identità del cliente sta diventando la caratteristica distintiva del marketing digitale e della pubblicità", ha detto invece il Research Analyst Scott Denne, aggiungendo "senza prima conoscere i collegamenti tra dispositivi, è sempre più difficile capire i clienti e quantificare i risultati di ogni singola campagna.”
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Come funziona Adobe Co-op?
La classica esperienza fastidiosa di pubblicità on-line è quella che ci si presenta dopo che abbiamo cercato prodotti o servizi da acquistare, e siamo tartassati da annunci che non ci servono per ore, se non giorni.
Immagina di essere in procinto di prenotare una vacanza a Londra grazie all’App TuttoViaggi. Cerchi un hotel su TuttoViaggi sul tuo tablet scegliendo una data precisa, ma non acquisti subito. Successivamente, prenoti una camera, però lo fai dal tuo computer portatile tramite il sito web di TuttoViaggi. Oggi, pur avendo già prenotato, continuerai a vedere annunci di camere d'albergo, mentre con Co-op, TuttoViaggi può interrompere immediatamente le pubblicità di camere d’albergo, e proporti eventualmente annunci pubblicitari relativi a visite guidate a Londra, ristoranti di Londra e qualunque cosa possa interessare a chi ha prenotato una camera d’albergo a Londra e cerca cosa fare a Londra.
... e la privacy?
Tutto questo sarà possibile senza rivelare l'identità dell'utente. Il dispositivo Co-op non condividerà i dati personali, come il nome, e-mail o numero di telefono, affrontando un problema di privacy solitamente associato alle tecnologie cross-device.
"Una delle principali sfide dei sostenitori della privacy e delle aziende di tecnologia è stata raggiungere la capacità di offrire ai consumatori la trasparenza e la scelta significativa in un ecosistema che è sempre più complesso", ha detto Jules Polonetsky, CEO, Future of Privacy Forum. "Facendo in modo che la scelta di un consumatore verrà rispettata tra i dispositivi e che sia garantita la visualizzazione di annunci pubblicitari facile da comprendere e da gestire, Adobe vuole aiutare gli editori e gli esperti di marketing nel rispetto della privacy dei consumatori."
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E gli altri player, che fanno?
Certamente, Adobe non è l'unica azienda fare grandi passi con il Cloud Marketing.
Google ha recentemente rivelato un agglomerato di strumenti chiamato Google Analytics 360 Suite. Tuttavia, la posizione di Adobe è molto diversa rispetto a Google: Google è una società che vende spazi pubblicitari, Adobe no, ed è su questo punto di forza che Adobe sta cercando di fare chiarezza.
Sei pronto a vivere una nuova esperienza di navigazione grazie ad Adobe Co-op?