Utenti ancora in crescita? Mobile sempre più pervasivo? Comunicazione per testi o per immagini? Non serve essere esperti o analisti per immaginare la velocità con cui cambia e si evolve internet, ma grazie alla ricerca Internet Trends 2016 pubblicata da Mary Meeker, esperta analista di internet, nel suo report annuale, ecco uno spaccato più attendibile di come si muove e cambia la rete.
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4 persone su 10 nel mondo sono connesse
Partendo dalla base, il numero di internauti abituali continua a crescere, sfondando il muro dei 3 miliardi, ossia quasi il 40% della popolazione mondiale. Quello che è in calo è invece la crescita annuale della base, adesso al 9%, un trend continuo dal 2009 in poi, quando il tasso era al 16%. Si tratta pur sempre di una crescita quasi a doppia cifra, che poche altre industry al mondo possono vantare.
Brilla il valore dell’India, con una crescita passata dal 35% del 2014 al 40% del 2015, coronando un trend positivo di oltre cinque anni. Sono adesso quasi 300 milioni gli indiani connessi.
Il calo della crescita si fa sentire anche sui numeri del “ferro”, ovvero gli smartphone venduti, seppur sempre in forte crescita: +21%, contro il 31% dello scorso anno. Da considerare anche probabile un calo del tasso di ricambio degli utenti già attivi.
Internet trends 2016 e pubblicità
Pubblicità e mobile, pubblicità è mobile, almeno secondo i dati dell'ultimo report Internet trends 2016. Infatti la maggior parte della crescita viene proprio dagli ads mobile, fautori dei due terzi del +20% complessivo registrato negli Stati Uniti, dove la penetrazione degli smartphone e la maturità degli utenti è massima. Si distingue non a caso Facebook (crescita annuale +59%), che registra ormai accessi da mobile più che da altri dispositivi, proprio nell’anno in cui gli utenti mobile superano per la prima volta quelli desktop, caposaldo di Google, che non a caso mostra risultati più modesti (+18%).
Di questa crescita continua beneficiano sicuramente le vendite dai canali online, arrivate al 10% del totale.
Il mobile mostra un gap di potenziale enorme: è ormai detentore del 25% del tempo speso tra tutti i media, ma destinatario solo del 12% degli investimenti pubblicitari.
Altra conferma importante: gli ads e la comunicazione video continuano a non piacere. Ricordate il fiasco delle videochiamate? Ebbene, l'81% degli utenti (da sondaggio) silenziano gli ads video, 62% sono infastiditi dalla pubblicità “imposta” prima di un contenuto, ed addirittura il 92% sta ha preso in considerazione l’idea di acquistare un software per bloccare gli ads video. Sembra quindi azzeccata la scelta di Facebook di autosilenziare tutti i video ads presenti nel newsfeed, lasciando all’utente la scelta di attivarli.
Parola chiave: comunicare
Le parole volano, il testo rimane. Sull’onda di questo monito la generazione Y (gli attuali 20-30enni) preferisce comunicare con messaggi di testo, non solo tra loro, ma anche con aziende e negozi, piuttosto che telefonare.
In Cina ad esempio, oltre il 31% degli utenti di WeChat, l’equivalente locale di WhatsApp, fa acquisti tramite la stessa app sugli “stores” dei vari brand. I successori della generazione Z preferiscono invece le immagini, arrivate a quota 3 miliardi/giorno tra Snapchat, Facebook, Instagram e WhatsApp. Resta da capire come vorranno comprare questi teenager al momento poveri di portafoglio, ma ancora più inclini all’uso pervasivo e giornaliero di internet.