Non c’è dubbio. La Pokémon mania è esplosa con tutta la sua forza e sta contagiando il mondo.
Dopo solo una settimana dal lancio la app è stata scaricata oltre 20 milioni di volte, e i server, nonostante i continui upgrade e potenziamenti non sempre ce la fanno a soddisfare le richieste di registrazione e gioco.
Moltissimi gli appassionati, molti anche i detrattori. Sui social media non si contano le battute e prese in giro, non sempre bonarie, all’indirizzo dei giocatori.
Ma tra coloro che gettano l’allarme ci sono anche esperti di sicurezza, governi e polizie di varie parti del mondo.
Il gioco porrebbe molti problemi di sicurezza secondo gli esperti, per l’incolumità delle persone e non solo. Vediamo quali sono esattamente.
Incolumità fisica
La passione travolgente per il gioco e la caccia ai Pokémon fa dimenticare precauzioni elementari, come quella di non giocare mentre si guida. Ad esempio, in Campania c’è stato il primo incidente d’auto italiano causato dalla frenesia di catturare un Pokémon, caso che segue quello capitato negli Stati Uniti, dove un uomo è andato a schiantarsi contro un albero con la sua macchina.
La polizia torinese annuncia tolleranza zero contro chi guida mentre gioca a Pokémon, nel contesto di un programma più ampio di sicurezza stradale e lotta all’uso del cellulare mentre si guida.
A Vancouver, in Canada, invece la polizia avverte (ma davvero è necessario?) che si può morire fulminati se si attraversano i binari della ferrovia sopraelevata. Due giocatori infatti, sono saltati dalla piattaforma per catturare un Pokemon che stava sui binari, dove la tensione è mortale (ben 600 Volt).
Non vale la pena rischiare la vostra vita, ha twittato la polizia canadese, per un mostro virtuale.
Pokemon may come and go, but the rules of the road do not. #DontCatchAndDrive #PokemonGo https://t.co/B98EmavNZ7 pic.twitter.com/QixgZXibXa
— RCMP (@rcmpgrcpolice) July 22, 2016
Diversi dipartimenti di polizia avvertono anche sui rischi di rapine e rapimenti, nei pressi di punti (Pokestop) in cui si radunano i mostri virtuali da catturare: talvolta, possono diventare punti di contatto per "mostri" reali, pronti ad attaccare i giocatori.
A Manchester. per esempio, già molti giocatori sono stati derubati dei loro smartphone proprio nei pressi dei Pokestop.
Infine ci sono casi estremi: non si deve dimenticare che in alcune zone, teatro di recenti guerre, ci sono ancora molti campi minati. In Bosnia sono 120mila le mine ancora attive nei campi. Meglio giocare dunque, stando attenti all’ambiente circostante.
La polizia di Miami ha creato un divertente e informativo video che illustra bene alcuni dei rischi citati.
Privacy
Se vi registrate per giocare utilizzando il vostro account Google, Niantic Labs avrà accesso a tutti i vostri dati personal, avverte Adam Reeve, analista di sicurezza.
La cessione massiva di dati è stata già oggetto di polemiche prim'ancora che il gioco uscisse in Italia ed avevamo avvertito i futuri giocatori dei pericoli derivanti dall'uso:
LEGGI ANCHE: E se Pokémon GO fosse uno strumento di sorveglianza digitale?
In un comunicato dell'11 luglio Niantic afferma di aver limitato l’accesso alla sola User Id Google e l’indirizzo email. Anche avendo avuto la possibilità di accedere ad ogni altro dato del vostro account Google, l'azienda afferma che comunque questa opportunità non è stata abilitata.
Le preoccupazioni riguardano non solo la protezione dei dati messi a disposizione della Niantic Labs, ma anche il loro trattamento: la privacy policy, di ben 20 pagine, che nessuno legge mai, garantisce all’azienda il diritto di trasferire a terzi ogni informazione acquisita.
Un rischio diverso ma non meno importante deriva dalle applicazioni clone di Pokémon GO: una azienda di cyber security, la RiskIQ, ha conteggiato ben 215 cloni della app nel Google Play app store. Gli utenti più incauti credono di scaricare l’app originale, regalando invece i propri dati a ignoti o aprendo al porta a virus e malware.
Ai limiti delle teorie del complotto, alcuni esperti ricordano che il fondatore della Niantic fu anche colui che creò la startup poi diventata Google Maps, la Keyhole. E che questa azienda fu finanziata da In-Q-Tel, un incubatore che “identifica, adatta ed eroga soluzione tecnologiche innovative a supporto della missione della CIA e la più ampia comunità di agenzie di intelligence USA”.
Così su Gawker e anche Reddit si parla di questo gioco come di una vasta operazione di controllo e sorveglianza.
Se anche sembrasse eccessivo, Kathleen Stansberry, esperta di social media e comunicazione dell’università di Cleveland, ricorda che Google ha una lunga storia di cooperazione con le forze di polizia, e non esclude che avvenga così anche per Pokémon GO.
Dopotutto nella lunga privacy policy si dichiara esplicitamente che “le informazioni su di voi (o i vostri figli autorizzati) in nostro possesso o controllo potranno essere trasmesse al governo, alla polizia o a terze parti”.
La privacy, afferma Stansberry, è una fallacia. I dati che condividiamo con terze parti online, consapevolmente o no, sono comunque molti e il divario tra ciò che realmente abbiamo rivelato e ciò che crediamo sia ancora privato è molto ampio.
Sicurezza nazionale e terrorismo
Dagli USA e altri stati arrivano anche raccomandazioni riguardanti l’uso della app in contesti che potrebbero rivelare a malintenzionati, terroristi o nemici dati preziosi per portare da termine i loro attacchi.
Il governo USA ha rilasciato addirittura una guida per il proprio personale civile e militare sull’uso di Pokémon GO.
In Kuwait il ministero dell’interno ha proibito ai giocatori di fare fotografie di edifici governativi, basi militari, raffinerie, moschee e centri commerciali.
L’Egitto invece sta valutando la creazione di leggi specifiche per i giochi online, dato il potenziale utilizzo per attività di spionaggio.
Anche se per ora smentite, circolano voci su una possibile fatwa che proibirebbe il gioco ai fedeli musulmani.
Già nel 2001 Al-Azhar, prestigiosa università sunnita del Cairo, aveva lanciato una fatwa simile contro il gioco originale.
Sul fronte del terrorismo infine, potrebbero porsi problemi su due fronti diversi.
Pochi giorni fa uno sciame di giocatori ha fatto scattare un allarme di sicurezza in un commissariato del Leicestershire, aggirandosi intorno all’edificio in masse e scattando foto.
Una situazione che però potrebbe, in altri contesti, far scattare contromisure che portino a lesioni personali anche gravi dei giocatori/presunti attentatori.
Una seconda ipotesi, discussa in alcuni forum, ipotizza che i terroristi possano avvantaggiarsi dei Pokestop e della loro facoltà di attirare un gran numero di persone, per aumentare la portata dei loro attacchi.
Realtà romanzesca? Speriamo lo rimanga, almeno in certi aspetti.
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