
Si dice che si nasce e muore da soli. Nel percorso però siamo parte di una rete di relazioni che, ereditate o costruite nel tempo, rendono la nostra vita meno insipida.
Non tutte le relazioni hanno la stessa valenza: come in chimica, ci sono i legami forti e quelli deboli.
I legami forti sono quelle relazioni che ci legano alle persone importanti della nostra vita, quelle relazioni che coltiviamo con molta frequenza. Sono il nostro partner, il nostro miglior amico, gli amici di sempre, i parenti, colleghi più stretti.
I legami deboli sono quelli che stabiliamo con persone con cui interagiamo di meno, per frequenza o intensità.
Sono, ad esempio, le relazioni che stabiliamo con altri sui social network senza averli mai incontrati nella vita reale, ma possono essere anche persone che incontriamo realmente, solo in una cerchia più esterna rispetto a quella delle relazioni più intime.
Mark Granovetter nel suo saggio “La forza dei legami deboli” ci offre una definizione precisa della forza di un legame:
la forza di un legame è una combinazione (probabilmente lineare) della quantità di tempo, intensità emotiva, intimità (confidenza reciproca) e servizi reciproci che caratterizzano il legame.
In quel saggio egli dimostrò che i cosiddetti legami deboli erano in realtà molto importanti, più di quelli forti per diffondere a macchia d’olio idee e informazioni, raggiungendo un pubblico fuori dalla portata di quest'ultimi.
L’importanza dei legami deboli per trovare lavoro
Sappiamo già che il networking è molto importante quando si tratta di cogliere opportunità di lavoro.
Più collegamenti si collezionano, più facile sarà far sapere di noi o venire a sapere di una opportunità di lavoro interessante.
Un recente studio pubblicato da alcuni ricercatori dei laboratori di Facebook, sembrerebbe arrivare a due conclusioni contraddittorie:
- Molte persone trovano un lavoro grazie ad una delle loro numerose relazioni deboli.
- Le relazioni forti di una persona sono più disponibili da aiutare nella ricerca.
La ricerca “how strong and weak ties help you find a job”, basata su dati resi anonimi e aggregati rilevati dai profili degli utenti facebook negli USA, trae una conclusione forse lapalissiana, ma importante: i legami deboli sono importanti nell’insieme per la loro quantità, quelli forti sono però singolarmente importanti per la loro qualità.
In altre parole, i legami deboli sono importanti per informare la maggiora quantità possibile di persone che siete in cerca di una opportunità di lavoro, ma se desiderate un aiuto concreto quale una raccomandazione o una referenza, solo le persone con un legame forte potranno darvela.
Cosa fare in pratica
Secondo i ricercatori Facebook la miglior strategia sarebbe quindi far conoscere attraverso un post sul vostro diario della vostra ricerca.
Naturalmente, aggiungiamo, con la dovuta prudenza e cautela: se siete dipendenti il vostro attuale datore di lavoro potrebbe non gradire di sapere in questo modo che state per abbandonarlo.
Comunicazioni meno generiche e precise sono da riservare alle persone che hanno un legame forte con voi, inviando per esempio messaggi privati e in cui vi informate su posizioni aperte nella loro azienda o in altre di loro conoscenza.
Cercare un lavoro è un lavoro, e le attività più impegnative e che richiedono più tempo sono da dedicare ai vostri legami forti.
Ma fate sapere al mondo della vostra ricerca attraverso i legami deboli: il messaggio arriverà lontano e, come si dice, non si sa mai!