Lo scorso venerdì Beatrice Lorenzin, ministra della Salute del governo Renzi, è stata protagonista di un faccia a faccia sul Fertility Day durante la trasmissione Otto e Mezzo, condotta da Lilly Gruber.
Oltre ad aver analizzato i punti dolenti della campagna, la Lorenzin ha fatto un appello ad Annamaria Testa e agli altri creativi, invitandoli a trovare una nuova denominazione per la giornata,"possibilmente a titolo gratuito".
Le repliche non sono tardate ad arrivare, di seguito gli interventi più interessanti:
Paolo Iabichino - Chief Creative Officer Group Ogilvy & Mather Italy - ha commentato così su Medium.
[...]So che le è difficile credermi perché i suoi precedenti con i miei colleghi che l’hanno aiutata nel mettere a punto la comunicazione del Fertility Day non brillano per professionalità, ma ci tenevo a informarla che quello del creativo è un mestiere a tutti gli effetti. E come tale dovrebbe essere riconosciuto anche in termini economici. Immagino che questa affermazione possa risultare bizzarra, in fondo ce la mettiamo tutta per far sembrare il contrario. Perché molti di noi hanno scelto un mestiere che diverte. Che ci permette di giocare. Di non prenderci troppo sul serio. Di vestirci come cretini e di legittimare la mondanità come impegno di lavoro. Ma lavoriamo anche. Lavoriamo tanto e duramente per confezionare quei messaggi di marca che in qualche modo partecipano ai racconti economici e sociali che appartengono alla collettività.[...] Leggi l'articolo integrale qui
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Vicky Gitto - Presidente ADCI e Chairman & Chief Creative Officer di Young&Rubicam/Vml Italy – Global Creative Board Member - interviene invece con un'intervista su La Stampa:
[...]Invito il ministro a sedersi attorno a un tavolo con noi. Potremo spiegare a lei ai suoi collaboratori cos’è un brief e quali sono i tempi e i modi per una corretta realizzazione di una compagna efficace. Spiegare come si sviluppa un progetto e valutare il risultato finale. Dare assistenza, insomma. Poi, però, chi la campagna la realizza deve essere pagato. Qui hanno fatto un errore dopo l’altro e anche dire che il fatto che se ne parli è un risultato è un altro errore. Forse poteva essere così tempo fa, quando era difficile ottenere visibilità, ma non certo oggi. [...] Leggi l'articolo integrale qui
Alfredo Accatino - Chief Creative Officer & Partner Filmmaster Events - lancia l'hashtag #lorenzindimettiti su L'Huffington Post:
[...]Infatti lei (riferito al ministro), come troppi, non crede che la creatività e le strategie di comunicazione siano un mestiere, al pari di un meccanico o di un ortopedico. Nessuno chiederebbe a un ortopedico di operarsi al menisco a titolo gratuito. O non chiederebbe di farlo al meccanico, anche se potrebbero esserci punti in comune. Ma non lo chiederebbe neanche a un oculista, anche se sono entrambi medici.
I "creativi" non sono tipetti stravaganti che lanciano "urletti". Sono professionisti, spesso giovani, spesso a partita Iva, che hanno studiato per fare questa professione, anche se ora molti di loro, proprio per questa superficialità e disattenzione, non riescono ad arrivare alla fine del mese e trovano offensivo leggere la retribuzione di una persona non qualificata. [...] Leggi l'articolo integrale qui
Annamaria Testa risponde all'appello della Lorenzin indicando "10 punti per una comunicazione efficace" su Internazionale.