Netaddiction è un editore italiano nativo digitale che produce contenuti per il web dal 1999 attraverso otto testate. Gli argomenti trattati online spaziano dall’entertainment, con portali come Multiplayer.it e Movieplayer.it, al food, con iFood.it e Dissapore.com, passando per il lifestyle, con Bigodino.it, fino alla tecnologia, tramite HDblog.it e LegaNerd.com, e all’automotive, con HDmotori.it.
Una formula di successo quella di Netaddiction che non si ferma all'ambito web ma coinvolge anche il cartaceo con i romanzi legati alla narrativa young adult e adult e la produzione video con Casa Surace.
Il gruppo editoriale ha chiuso il 2016 confermando una crescita in termini di fatturato che ha superato di poco i 10 milioni di euro, con 40 dipendenti nelle sedi di Milano e Terni. Inoltre, nei primi mesi del 2017 i settori food e lifestyle hanno avuto un incremento dell’utenza del 45%, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Quest'anno Netaddiction compie 18 anni e non è molto comune trovare storie vincenti nell'ambito dell'editoria digitale, soprattutto nel nostro Paese. Abbiamo dunque incontrato per voi Andrea Pucci, Ceo e fondatore del gruppo editoriale.
Puoi raccontarci come nasce Netaddiction e quale è stata la sua evoluzione negli anni?
Netaddiction è nato negli anni ruggenti di Internet, alla fine dello scorso millennio, sulla scia delle suggestioni della gold rush dei primi anni, quando tutto (più o meno) per tutti era possibile. In particolare, all'epoca, volevo condividere la mia passione per i videogiochi con gli “internauti” e cercare di aggregare le community attorno a un sito: Multiplayer.it. Posso affermare che quel primo obiettivo è stato ampiamente raggiunto. Nel corso degli anni, l’azienda si è trasformata ed evoluta, come internet del resto. L’espansione degli argomenti trattati online, che oramai rappresentano qualunque aspetto della vita umana, ha avuto un riflesso anche su Netaddiction che ha esteso le sue attività allargando progressivamente gli ambiti del business, dai media alla distribuzione, al commercio elettronico, all’editoria cartacea fino alla produzione video.
Tech, cinema, game, lifestyle e food: sono tanti gli ambiti in cui si muove Netaddiction. Qual è il settore maggiormente apprezzato?
Abbiamo cercato di puntare all'eccellenza in ogni nostro settore. Dapprima nel mondo dei videogiochi e del cinema, con Multiplayer.it e Movieplayer.it. L’ultimo settore, in ordine temporale, su cui abbiamo riposto la nostra attenzione e impegno è stato il food, che merita un discorso a parte. La “food-mania” degli ultimi anni è figlia del successo di format televisivi come Masterchef, Hell’s Kitchen, Cucine da incubo. I cuochi sono diventati chef-star e le iscrizioni a scuole secondarie di formazione professionale, come gli istituti alberghieri, sono esplose. Improvvisamente il mestiere di chef, da faticoso e dietro le quinte, è diventato di moda. Negli ultimi cinque-otto anni, è cresciuto il fenomeno del turismo gastronomico, grazie alle diverse guide e, in particolare, a Tripadvisor. Siamo tutti diventati sommelier, degustatori, gastro-fighetti.
Contemporaneamente, una delle industrie più floride del nostro paese, quella enogastronomica, è stata l’ultima a utilizzare il mezzo Internet per captare clienti e opportunità in modo consapevole. Potevamo forse esimerci dal seguire questo mercato, forse l’ultimo barlume di gold rush anni ‘90? L’approccio al settore è stato duplice in modo da recuperare il ritardo: da una parte verso gli operatori e i professionisti, con l’acquisizione di Dissapore.com, dall’altra verso il consumatore, con la nascita di iFood.it e la community di food blogger. Il nostro attivismo in proposito non finisce qui e presto annunceremo altre due operazioni per consolidare ulteriormente la nostra presenza nel food.
Social ed Editoria: come lavorate da questo punto di vista e quali piattaforme utilizzate maggiormente per diffondere i vostri contenuti?
I nostri progetti pubblicitari non prescindono mai da un’eco social, che amplifica il messaggio generato sul sito web e arriva addirittura a creare contenuti peculiari autosufficienti. Pensiamo a Casa Surace ad esempio, che è nata e cresciuta quasi esclusivamente su Facebook. Quindi potremmo dire che è essenziale avere una duplice presenza, forte e radicata, sia sul web sia sui social.
Quanto secondo te c’è ancora da fare e da migliorare nell’ambito dell’editoria digitale?
Internet sta subendo uno sdoppiamento di personalità in questo momento, se mi passate l’eufemismo. Da un lato, c’è l’internet del motore di ricerca (Google) che guida gli utenti verso questo o quel sito web. È il modello di navigazione classico, quello in cui siamo nati, soprattutto per chi naviga da desktop. Dall’altro, ci sono gli smartphone e le app social, che bypassano il primo internet, creando un ecosistema a parte, che sfrutta e utilizza l’infrastruttura dell’altro, ma se ne sta in disparte. L’editoria digitale sta nel mezzo, tra il vecchio e il nuovo, tirando un colpo al cerchio e uno alla botte, spesso incrementando i costi per presidiare entrambi i “mercati”, in un regime di valori pubblicitari discendenti, perché anche l’investitore pubblicitario si sdoppia, ma senza raddoppiare i budget. Il rischio che vedo è un crollo verticale della qualità, in un sistema che diventa sempre più quantitativo. Mi verrebbe da dire: "potere ai lettori", ma l’unica cosa che non è cambiata rispetto a 18 anni fa è che l’informazione digitale era, ed è, percepita come doverosamente gratis.
Netaddiction è anche Casa Surace: qual è il segreto del successo di Simone, Daniele, Alessio, Andrea e di tutti gli abitanti della casa del centro di Napoli?
Hanno una rara capacità di parlare al pubblico, che con il passare del tempo diventa sempre più ampia e virale. Vivono in un incredibile momento di rinascita della cultura e delle tradizioni del sud Italia, e di Napoli in particolare, e ne diventano portavoce ideali. Abbiamo avuto l’onore di conoscerli ancora acerbi e di condividere con loro le stesse passioni. Il resto è talento puro.
Nel 2017 siete diventati maggiorenni. Un bilancio di questi 18 anni di attività? Quali sono i vostri obiettivi futuri?
18 anni vissuti pericolosamente, potremmo dire. Abbiamo visto crescere ed evolvere internet in tutte le direzioni, permeare le nostre vite personali e professionali. Ci siamo inventati e reinventati più e più volte cercando di dare una risposta alle esigenze di clienti e lettori. Siamo organismi viventi in costante evoluzione, per adattarci alle necessità di mercato. Oggi Netaddiction raggiunge più di 16 milioni di utenti unici, online e offline, sui social, negli eventi e sugli scaffali delle librerie. Siamo una delle ultime realtà indipendenti sul mercato a offrire contenuti di qualità e ci auguriamo di poterlo continuare a fare per sempre, interpretando il futuro così come l’abbiamo fatto in passato. Perché del resto, chi si ferma è perduto.