Facebook, sei vecchio. Ecco come potrebbe iniziare un articolo che parla di social network emergenti; in realtà i dati ci rivelano che la creatura di Mark Zuckerberg è ben lontana dall’andare in pensione anzi, le novità da scoprire saranno ancora molte. Ma il mondo social è in continua evoluzione e va incontro ai cambiamenti della società, alle esigenze e ai gusti degli utenti che oggi si trovano sempre più a fare un lavoro di “scrematura” dei contenuti che compaiono nei densi newsfeed.
In questo scenario, caratterizzato da una sovraesposizione di informazioni, si stanno affermando nuove piattaforme meno generaliste rispetto ai social network “classici” e più orientate a specifiche funzionalità, in un interessante articolo Adweek propone una carrellata dei social network emergenti più promettenti, il comun denominatore? Sono tutti destinati a giovani o giovanissimi.
Amino: un social network per nerd e comunità di nicchia
Amino è un app mobile concepita per utenti che vanno dai 16 ai 24 anni; la popolazione è prevalentemente composta da giovani nerd, al suo interno è infatti possibile unirsi a community create intorno a temi come Pokemon, Nintendo o serie tv underground. Gli utenti possono accedere alle varie comunità di interesse e navigare tra i contenuti prodotti dagli altri membri, è possibile inoltre prendere parte a alle chat room dedicate.
Dal suo lancio che risale a luglio 2016, Amino oggi conta più di 250 mila comunità attive su varie tematiche, il numero di membri per ciascuna comunità varia da 50 mila a oltre un milione. Il social ha quindi suscitato l’interesse di investitori prestigiosi come Google Ventures e Time Warner Investments ottenendo investimenti per oltre 19 milioni di dollari.
Un dato molto interessante riguarda il tempo medio che gli utenti spendono su Amino che, secondo i fondatori stessi, risulta essere superiore a quello speso su Reddit, Pinterest, Snapchat e Facebook stesso.
Raftr: un social network per seguire gli sviluppi di una storia
Prima le storie poi le persone, sembra essere questo l’obiettivo del fondatore Sue Decker ex dirigente di Yahoo. Con l’app Raftr è possibile infatti partire dai contenuti per dare vita a delle discussioni tra utenti che si connettono in quanto affini alle stesse tematiche.
La piattaforma dispone anche di un team editoriale interno che propone con cadenza settimanale contenuti tematici che vanno ad arricchire i già numerosi user-generated-content.
Lego Life: un social network pensato per i più piccoli
Molto simile ad Instagram nel layout, Lego Life nasce dall’impegno del brand Lego a voler creare un ambiente social sicuro e protetto dove i suoi giovanissimi utenti possono interagire scambiandosi immagini e discutendo del mondo dei mattoncini.
I social network possono essere luoghi pericolosi per i bambini ed è per questo che Lego Life ha implementato una serie di misure di sicurezza: gli username ad esempio vengono generati mediante una combinazione random di tre parole e sono privi di informazioni personali che potrebbero essere utilizzate per rintracciare gli utenti; è possibile commentare i contenuti mediante una keyboard fatta di sole emoji e i commenti sono moderati ai fini di prevenire atti di bullismo; la chat privata è assente, insomma, una piattaforma che può essere di spunto per numerose iniziative di sensibilizzazione su queste tematiche.
Musical.ly: un social per musicisti fai-da-te
Per gli amanti della musica nasce nel 2014 questa app che oggi conta oltre 90 milioni di utenti i quali postano una media di 12 milioni di video al giorno. Su Musical.ly gli utenti, prevalentemente teenager, sono soliti cimentarsi in brevi video musicali (15 secondi) in cui, utilizzando la tecnica del lip syncing, ovvero il cantare playback sulla propria canzone preferita, creano delle mini-performance pronte per essere condivise. Il social network che è in rapida espansione, ha lanciato anche la piattaforma live.ly che da la possibilità agli utenti di trasmettere i propri live che saranno visibili anche sull’app Musical.ly.
L’industria discografica non si sta lasciando scappare questa opportunità, la Warner Music ad esempio la considera una vera e propria rivoluzione della fruizione musicale. Non sono da meno le pop star famose come Katy Perry che sta utilizzando il social per promuovere la sua musica.
Conclusione
Da questa panoramica si possono trarre numerosi spunti, il primo è sicuramente connesso al cambiamento dei linguaggi della comunicazione che, dovendo viaggiare su nuovi mezzi e nuovi formati, risulta essere sempre più dinamica. Un’altra importante considerazione va fatta sul tema dei device: è interessante notare che tutte le nuove piattaforme descritte nascono come mobile app. Infine, sembra che uno degli ingredienti segreti che accomuna il successo di questi social sia l’idea di community, un concetto che riaffiora dal primo web 2.0 e che oggi si afferma nuovamente con forza, ribadendo l’importanza della rilevanza dei contenuti e del network stesso.