di Silvia Scardapane
Una delle opere architettoniche più emblematiche della città di Roma ospita il più grande intervento urbano dedicato all'arte dei calligraffiti in Italia. Si tratta del Palazzo della Civiltà Italiana, esempio dell'architettura romana del XX secolo, da due anni headquarter della Maison italiana Fendi e recentemente incoronato dall'artwork dell'artista Pokras Lampas.
Pokras Lampas, di origine russa, combina la street art con numerosi progetti di design, performance e laboratori di condivisione creativa. Ha iniziato a dipingere in strada nel 2008, specializzandosi poi in composizioni calligrafiche contemporanee di grandi dimensioni e sperimentando l'incastro di forme e volumi anche in spazi interni. Nonostante la giovanissima età, Lampas è già un vero ambasciatore dell'arte calligrafica nel mondo, tanto da aver sviluppato una tecnica personale denominata calligrafuturismo (come da titolo della sua ultima mostra, allestita a Dubai).
Negli ultimi anni la sua arte è arrivata anche in Europa, ma è nel 2015 che lo street artista è giunto alla ribalta grazie al calligraffito più grande del mondo realizzato su una enorme struttura nella città di Mosca. L'opera è visibile soltanto da un satellite o con il supporto di Google Earth.
Sul tetto dello storico edificio capitolino, invece, si estende per 1270 metri quadrati uno script dalle tonalità del giallo acido che, seppur nascosto agli occhi dei passanti e visitatori, vuole simbolicamente abbracciare il futuro della moda e dell'arte. Per l'occasione, Lampas ha utilizzato 550 litri di vernice, rulli e pennelli, ispirandosi a “F is For...”, la piattaforma digitale della Casa di Moda dedicata ai millennials.
Un vero messaggio di speranza quello lanciato dal brand nostrano, che si intensifica maggiormente a pochi giorni dalla scomparsa di Carla Fendi, grande amante dell'arte contemporanea proprio come le sue sorelle. Tuttavia, la necessità di coinvolgere gli utenti della generazione Y e di attingere al mondo della street art non esclude il bisogno della Maison di rendere omaggio al patrimonio artistico italiano, anzi al contrario lo ingloba, valorizzando con quest'opera una struttura storica che ora volge il suo sguardo anche al futuro.
Nell'ultimo anno, come evidenziato in ulteriori case studies analizzati da Streetness, la calligrafia come esperienza estetica è ritornata nuovamente in auge. Ciò che evidentemente colpisce il pubblico non è solo la linea diretta con l'evoluzione delle lettere e il legame con il mondo del graffiti writing, ma anche la parte più poetica dell'operazione che ha lo scopo di valorizzare la scrittura nell'era digitale riscoprendo la stessa manualità che per secoli ha caratterizzato gli antichi amanuensi.
Possiamo affermare che, come nel XIII secolo nacque una vera e propria industria di professionisti del settore, così oggidì sono sempre più numerosi gli artisti che conquistano gli appassionati di arte urbana e mostrano la loro abilità eseguendo grandi opere e interventi non solo su parete ma ricoprendo finanche interi quartieri (come l'enorme intervento realizzato da El Seed).
È proprio il caso di scriverlo: anche quando si tratta di street art... scripta manent!