Nel magico mondo dei social media, dove Facebook e Instagram lottano ogni giorno per mantenere la loro supremazia, esiste una piattaforma di visual sharing in continua evoluzione e ricca di spunti creativi, troppo spesso sottovalutata dai marketers nello sviluppo delle loro strategie social.
Stiamo parlando di Pinterest, che proprio questo mese ha raggiunto il traguardo di 200 milioni di utenti attivi al mese, registrando una crescita di 40 punti percentuali in un solo anno.
Per celebrare questo traguardo Pinterest annuncia due novità: le “Sezioni” ovvero sottocategorie che permettono di ordinare al loro interno le board già esistenti, rendendo ancora più personalizzabili le bacheche, e una nuova versione dei “Pin Collective” per permettere alle aziende di trovare degli influencer in grado di realizzare dei contenuti sponsorizzati per campagne di Promoted Pin.
Come funzionano i Pin Collective?
In una prima fase il brand condivide un Pin relativo al brief creativo da sviluppare, e gli Influencer interessati ad una possibile collaborazione presentano la loro “candidatura”. Successivamente, il brand sceglie il suo preferito ed entra in contatto con lui per la creazione dei contenuti. Infine, il brand paga direttamente Pinterest per la sponsorizzazione del Pin Collective.
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Il primo big brand ad aver testato questo nuovo strumento è stato Adidas Originals che ha collaborato tramite la piattaforma con la giovane stilista freelance Liz Chernett per la creazione di 12 Promoted Pin volti ad evidenziare la versatilità della scarpa modello Stan Smith.
"Questa non è solo una piattaforma self-service per Influencers” afferma Alastair Cotterill, global head del team creativo di Pinterest “perché a partecipare ai Pin Collective sono fotografi, illustratori, stilisti e altri tipi di artisti che non necessariamente hanno un grande seguito su Pinterest, ma sanno come creare contenuti di qualità”.
I Pin Collective si rivelano quindi una grande opportunità per entrambi i soggetti coinvolti: da una parte l’ultimo aggiornamento rende lo strumento accessibile anche alle PMI che non dispongono di un budget sufficiente per ingaggiare un top influencer, dall’altra invece anche i creativi meno conosciuti possono mettersi in gioco e mostrare le loro capacità.
Possiamo dedurre da questa ultima novità che anche Pinterest ha deciso di dare maggiore visibilità sulla piattaforma al fenomeno dell’Influencer Marketing, stimolando i brand a sfruttare il loro canale per collaborazioni esterne.
Che stia cercando faticosamente di attirare nuovi investimenti per raggiungere lo stesso livello di Instagram? Staremo a vedere!