di Silvia Scardapane
La creatività quasi infantile dell'artista americano Alec Monopoly e l'eleganza del marchio svizzero Tag Heuer hanno generato una delle più irriverenti collaborazioni dell'anno, tanto da essere, a mesi di distanza, ancora chiacchieratissima nel mondo del marketing.
Alec Andon ha iniziato a dipingere all'età di dodici anni nella città di New York ma è solo una decina di anni fa, nel bel mezzo della crisi economica mondiale, che ha accostato al suo nome il noto gioco di società della Parker Brothers: Monopoly. Combinando elementi e personaggi, l'artista genera così una street art satirica ed irriverente che ha lo scopo di smuovere la coscienza collettiva americana (e non solo). Proprio per questo, non può che essere Mr. Monopoly la mascotte scelta dall'artista come protagonista di tutti i suoi interventi in strada e lavori in studio, intesa come una critica alle frodi finanziarie e alle grandi banche. In seguito Alec ha rivolto il suo interesse anche alla ricontestualizzazione di altre icone della cultura popolare, tra cui Paperon de’ Paperoni e Richie Rich. Dal 2008 ad oggi, Alec Monopoly ha ottenuto importanti riconoscimenti internazionali, esponendo nelle gallerie di tutto il mondo e partecipando a progetti di altissimo profilo, come la nota collaborazione con l'artista Avicii (anche Adrien Brody e Robert De Niro collezionano le sue opere).
Non sorprende dunque che un marchio di famosi orologi svizzeri come Tag Heuer abbia scelto proprio Alec Monopoly come art provocateur della nuova collezione dedicata al mondo della street art. Il colore cola dal pennello sull'acciaio e sui tessuti preziosi che caratterizzano la filosofia della manifattura orologiera di lusso TAG (Techniques d’Avant Garde) Heuer, oppure ne colorano l'intera scocca. Sin dalla fondazione del brand, nato nel 1860, è infatti questo il pilastro che ha reso forte l'azienda, insieme all'indiscutibile tecnologia d'avanguardia.
Eppure, anche per un'impresa da milioni di euro, la street art diventa accattivante non solo per rinfrescare la propria immagine, ma anche per avvicinarsi ad un pubblico sempre più vicino all'arte urbana contemporanea. Così lo stile di Alec Monopoly è divenuto una vera fonte d'ispirazione per numerosi eventi e opere realizzati per i clienti dell'azienda.
"Essere il primo, unico e diverso, è stata la mia filosofia negli ultimi quarant'anni. Con Alec come art provocateur nel mio team TAG Heuer, desidero non solo continuare a riconnettere il brand alla nuova generazione, i millennial, ma anche aprire la strada a nuove forme di espressione, in tutti i settori, dai prodotti al marketing, dalla comunicazione alla distribuzione… La sua creatività anticonvenzionale e il suo entusiasmo sono contagiosi!" Jean-Claude Biver, CEO di TAG Heuer e Presidente della Divisione Orologi del gruppo LVMH
La combo Alec Monopoly e Tag Heuer ha davvero conquistato il mercato e soddisfatto gli acquirenti del brand sollevando però non poche domande: la street art, concepita dall'artista in un momento di crisi, è divenuta infatti simbolo di ricchezza più che di coscienza popolare. Lo stesso artista ha più volte discusso la sua posizione trovando però, proprio in questo gesto definito contraddittorio, la piena affermazione di quanto i suoi personaggi vogliono in realtà comunicare. Un atteggiamento quasi riconducibile ad alcuni lasciti dell'arte novecentesca che, in fondo, proprio tramite l'accentuato umorismo, smontava le “grandi menzogne” della cultura moderna.
Proprio il duplice aspetto analizzato ci ha spinti a raccontare questo particolare case study che, molto probabilmente, ha reso la collaborazione così affascinante agli occhi degli esperti e del mondo del marketing.