È finalmente arrivato il momento di sfatare il cliché del “Facciamola breve sennò sui social non funziona”, pillar delle strategie di content marketing.
Appurato il fatto che la conquista dell’attenzione dell’utente medio avviene entro i primi 8 secondi di fruizione di un contenuto, oggi sono i video che durano più di un minuto e mezzo a generare più engagement (e non parliamo solo di like, ma anche di share!) e sono i testi da più di 2.000 parole a performare meglio, in termini di SEO e condivisioni sui social network.
Social Content: cosa sta cambiando?
Ebbene sì, si sta verificando un passaggio dal consumo apatico di una grande quantità di contenuti - a prescindere da quanto siano ritenuti interessanti - al godimento di un numero inferiore di contenuti accuratamente scelti in quanto rilevanti per l’utente.
I social network, del resto, stanno già andando in quella direzione - in particolare, quello più cool di tutti: Instagram. Basti pensare alla nuova feature che ci permette di archiviare e mettere in evidenza le Storie che riteniamo più “di valore" per i nostri follower, o alla funzione Raccolte, tramite cui creare delle bacheche di contenuti oculatamente selezionati. Che sia il momento per Pinterest di tornare alla ribalta? Magari. Facebook, a sua volta, già all’inizio di quest’anno aveva deciso di “correggere” il proprio algoritmo al fine di premiare i video di durata maggiore, in grado di mantenere alto l’interesse dell’utente fino alla fine. Uno stimolo in più per i publisher, che sono incentivati in questo modo a produrre contenuti più articolati, che riescano a sostenere uno storytelling sensato e valido per un tempo superiore al classico minuto politico.
Tuttavia, va specificato che il nuovo modello di comunicazione introdotto dalle Instagram Stories - brevi, immediate ed effimere per natura - dev’essere considerato un discorso a parte. Si tratta di un nuovo linguaggio, con un obiettivo di fruizione e uno storytelling completamente diversi da quanto già esplorato. Gran parte del successo delle Storie deriva principalmente da tre fattori: la curiosità /voyeurismo degli utenti, la caducità /timore di perdersi la fruizione di qualcosa di irripetibile e la personalizzazione /multimedialità.
Quando un utente accede a Instagram e sceglie di dare una sbirciatina alle Storie dei suoi following lo fa per osservare la quotidianità degli altri dal buco della serratura, per intrattenersi e, soprattutto, non trattenersi a lungo. Invece, quando un utente accede ai social (o alla rete in generale) al fine di reperire informazioni utili o lasciarsi emozionare da uno storytelling intenso e ben strutturato, è ben disposto a investire il suo tempo - che non percepisce essere “sprecato", poiché ripagato con contenuti di valore che soddisfano un bisogno concreto (o lo creano) - pertanto rispondere con dei contenuti di qualità e durata maggiore risulta la scelta migliore.
Content Marketing 2018: meglio pochi ma buoni
Le strategie di Content Marketing del 2018 dovranno, quindi, basarsi su tre pillar fondamentali: più qualità, una maggiore durata e un numero inferiore di contenuti. La formula vincente da proporre ai propri clienti sarà quella di concentrare gli sforzi, sia in termini di produzione di contenuti che in termini di sponsorizzazione degli stessi alle persone giuste, in pochi contenuti di valore. Pubblicare un post o più al giorno sulla propria Pagina Facebook non contribuisce ad accrescerne l’attrattività o a fidelizzarne gli utenti, anzi. Nella maggior parte dei casi questa modalità si traduce in una quantità enorme di contenuti realizzati in poco tempo e senza troppi ragionamenti, tattici o creativi che siano, al solo fine di comunicare - a vuoto.
“Affollare” il feed degli utenti in target con contenuti di scarsa qualità ha delle gravi controindicazioni: gli utenti saranno spinti a togliere il loro prezioso "mi piace" alla pagina o smetteranno di seguirla, e quindi non verranno più raggiunti dalle comunicazioni della stessa, anche quelle più importanti ed engaging.
Per questo è importante non farsi prendere dall’ansia del comunicare una volta al giorno per paura che gli utenti, altrimenti, si dimentichino del brand, e focalizzarsi su una strategia ben precisa di Content Marketing che incuriosisca, stupisca, intrattenga e coinvolga davvero i nostri utenti. Solo in questo modo, sarà possibile assistere a un reale potenziale di ritorno dell’investimento - il tanto ambito ROI.
Personal Content Marketing
Se parliamo di qualità e trend per il Content Marketing nel 2018, non possiamo tralasciare il discorso della personalizzazione: giorno dopo giorno, ci muoviamo sempre di più verso quello che potremmo chiamare Personal Content Marketing. I nuovi formati (Stories, canvas, …) e la realtà virtuale (vedi Snapchat Lenses e filtri Instagram) sono, sempre di più, al servizio della creatività del singolo utente (oltre che del brand) che, a sua volta, ha sempre più modo di mettere la propria cifra stilistica nei contenuti che produce.
In questo modo, anche i contenuti più banali diventano personali e, quindi, più coinvolgenti ed emozionanti per chi li guarda. Un continuo cortocircuito tra realtà e virtuale, tra luoghi reali ed elementi digitali: il tutto si traduce in una user experience migliore e meno “di plastica”.
Concludendo, nel 2018 le parole chiave per una strategia content di successo saranno: più qualità (e meno quantità), più durata (contenuti effimeri a parte), realismo e personalizzazione.