Da qualche giorno sono stati diffusi in Internet alcuni video tratti dai telegiornali di mezzo mondo che riprendono il catastrofico crollo, avvenuto a largo dell’Oceano Atlantico, di una piattaforma petrolifera di proprietà della compagnia nipponica Tagruato.
La colpa dell’accaduto è stata attribuita l’associazione ambientalista TIDO Wave mandante dell'attentato ecoterrorista.
Fortunatamente, malgrado il filmato ritragga una scena apocalittica, secondo le fonti ufficiali della società, tutti gli operai sono stati tratti in salvo prima che la struttura implodesse inabbissandosi nelle acque.
Scene da film, verrebbe da pensare.
Non a torto...
Infatti, le immagini che hanno fatto in breve il giro del mondo, rappresentano l’ultima azione della campagna marketing per il lancio di Cloverfield, film prodotto da J.J. Abrams e diretto da Matt Reeves in uscita il 18 gennaio prossimo nelle sale americane.
Brevi trailer, locandine, una bevanda lanciata sul mercato dalla stessa Tagruato, siti fittizi, raccapriccianti sequenze di un’aggressione in piena regola ai danni della Statua della Libertà e, in conclusione, la tragedia della trivellatrice nel mezzo dell’Oceano.
Un crescendo di brividi e suspense che ha favorito l’infittirsi dell’alone di mistero e la curiosità attorno ai diversi accadimenti.
La propagazione virale delle notizie, man mano che gli indizi raccolti contribuivano a comporre l'intricata trama, è stata quasi inevitabile.
Ed ora che la macchina del marketing arresta la sua corsa per lasciare spazio allo spettacolo vero e proprio, c'è solo da augurarsi che i risultati ai botteghini ripaghino l'enorme sforzo, giustifichino gli investimenti e, soprattutto, non tradiscano le aspettative...