Questo mese inizieranno a Boston, per poi spostarsi a Los Angeles, le riprese di The Social Network, il film su Facebook, la cui uscita è prevista per il prossimo anno.
Il film sarà diretto da David Fincher (Il curioso caso di Benjamin Button, Fight Club, Panic Room) e la sceneggiatura è stata scritta da Aaron Sorkin (Codice d’onore, Tutti gli uomini del presidente, La guerra di Charlie Wilson), il quale ha creato un gruppo su Facebook per capire esattamente come funzionasse il social network.
La settimana scorsa la Columbia Pictures e Fincher hanno confermato il cast. Justin Timberlake vestirà i panni di Sean Parker, fondatore di Napster e co-fondatore di Facebook, Jesse Eisberg sarà Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook e attuale presidente e Andrew Garfiel interpreterà il ruolo di Eduardo Saverin, il co-fondatore ripudiato. Purtroppo Michael Cera (Confessioni di una mente pericolosa, Juno) non è stato confermato come Zuckerberg. Avrebbe probabilmente indocilito la figura di secchione odioso.
Il film è prodotto da Scott Rudin e Michael De Luca insieme alla Trigger Street di Kevin Spacey e Dana Brunetti.
La trama si basa sul libro di Ben Mezrich, The Accidental Billionaires: the Founding of Facebook, A tale of Sex, Money, Genius and Betrayal (I miliardari accidentali: la fondazione di Facebook. Una storia di sesso, denaro, geni e tradimenti). Insomma, come si evince dal titolo, gli ingredienti ci sono tutti. Il film tratterà della genesi di Facebook, di come il suo fondatore, Mark Zuckerberg l’abbia creato in un dormitorio di Harvard fino a renderlo il più famoso social network al mondo.
Veniamo alle notizie spoilerose. La storia inizia quando quello sfigato di Mark Zuckerberg viene scaricato dalla ragazza in un bar e finisce con lui, che la aggiunge come amica su Facebook. Io l’andrei a vedere solo per questo. E per Justin Timberlake.
Forbes ha ottenuto le centosessantadue pagine di sceneggiatura di Sorkin e svela alcuni dialoghi succulenti sui tradimenti, cui faceva riferimento il titolo del libro. Divya Narendrera, Cameron Winklevoss e Tyler Winklevoss, i creatori di ConnectU, accusano Mark Zuckerberg di aver rubato la loro idea, a partire dai source code, infrangendo un contratto orale, e di avere agito nell’ombra per poter lanciare il suo di social network prima degli ignari concorrenti.
Ecco alcune battute tra Mark Zuckerberg e Divya Narendrera, che riporta Forbes:
Mark: “Ho usato qualcuno dei vostri codici?”
Divya: “Hai usato tutta la nostra f****** idea!”
E poi un dialogo tra Divya Narendrera e Cameron Winklevoss.
Divya: “E questo sarebbe un bravo ragazzo?”
Cameron: “Non sappiamo che non è un bravo ragazzo.”
Divya: “Sappiamo che ha preso la nostra idea e l’ha rubata. Sappiamo che ci ha mentito in faccia per più di un mese, lui…”
Cameron: “Lui non ci ha mentito in faccia.”
Divya: “Non ha mai visto le nostre facce! OK, ha mentito ai nostri account e-mail e si è preso un vantaggio di quarantadue giorni perché sapeva ciò che tu evidentemente non sai, che arrivare per primi è tutto!”
Sono curiosa di vedere come David Fincher e compagnia riusciranno a rendere sul grande schermo ciò che Facebook è e rappresenta per tutti noi.
Il nostro computer è perennemente accesso, alcuni di noi hanno anche smesso di utilizzare la televisione – fare i radical chic di questi tempi non risulta particolarmente difficile, se tutto ciò di cui abbiamo bisogno si trova nel tuo pc – Facebook è probabilmente la prima pagina web, che visitiamo al mattino, quando apriamo le palle degli occhi, e che controlliamo decine di volte al giorno. Certo, molti di noi sceglieranno con cura quali link pubblicare e commentare, cosa scrivere nel proprio status, quali informazioni del profilo condividere per non sembrare troppo addicted. Ma la verità la conosciamo tutti ed è inutile nascondersi dietro la chat offline.
Tutto molto poco romantico, poco poetico, poco cinematografico ma forte come la verità di una rivoluzione.
Mentre per altri film come Matrix o Hackers si restava affascinati per queste realtà tecnologiche e sociali delle quali in fondo non ci si capiva nulla, come di un qualsiasi film di fantascienza che ti colpisce più che altro per gli effetti speciali, con Facebook cambia tutto. Noi lo conosciamo, ci siamo dentro e parlare di Facebook è un po’ come parlare anche di noi. Io sono una di quei duecento e passa milioni di utenti e se il mio modo di comunicare, di relazionarmi con il mondo, di informarmi, di stringere amicizie e alleanze è cambiato, questo è anche merito di quello sfigato di Mark Zuckerberg.
Le opinioni si dividono. C’è chi ritiene che Fincher, Sorkin e Spacey siano caduti davvero in basso per occuparsi di un film su Facebook, che è un’idea stupida, che nessuno andrà a vederlo, che è troppo presto per scegliere di raccontare una storia che non è ancora finita; altri, viceversa, ritengono che il film prometta bene, proprio grazie alla partecipazione di questi grandi del cinema e non vedono l’ora di vederlo. Io faccio parte dei secondi. E voi?