Una volta giunti su Chatroulette e premuto il tasto “start” non si può più tornare indietro.
Ci troveremo catapultati istantaneamente in un universo parallelo dove ci si presenterà dinanzi un campionario di tipi umani che mai avremmo sognato di incontrare nella nostra vita: chitarristi sgangherati, jedi con tanto di spade laser, uomini gatto, simpatici burloni e soprattutto pervertiti.
L’antitesi di Facebook dunque, il luogo dove alla certezza degli amici si contrappone la straniante attrazione/repulsione dello sconosciuto, l’angoscia mista ad eccitazione del salto nel vuoto.
Un ritorno all’Internet delle origini, quando si viveva una continua tensione tra caos e controllo.
“Un’esperienza disturbante, a tratti potente e a tratti alienante, capace di mettere in discussione una sicurezza di sé faticosamente conquistata e di fornire un’esilarante e ubriacante finestra sulle bizzarrie della natura umana”.
Molto più semplicemente una video-chat casuale, secondo me.
Se prima di avventurarvi in questo strano luogo virtuale volete un’idea, basta farvi un giro per la rete, dove ultimamente non si parla di altro e potrete trovare gallerie di foto e video davvero assurde.
Se poi volete provare in prima persona l’ebbrezza di questa, che per alcuni è la cosa più eccitante dai tempi della comparsa di Youtube, allora prima di farlo forse vi conviene sapere un paio di cose.
Innanzitutto sappiate che Chatroulette è composto sostanzialmente da 4 tasti (play, next, report e stop) e da una chat davvero essenziale.
Una volta sul sito si attiverà automaticamente la vostra webcam e così, dato il consenso potrete premere "play" e l’avventura nell’ignoto avrà inizio.
Il vostro interlocutore apparirà nella finestra in alto e con molta probabilità sarà un tizio con il papagno da fuori (eh si almeno 1 su 5 è così rassegnatevi).
A questo punto io vi direi di premere il tasto "next" e attendere che un nuovo personaggio appaia al vostro cospetto. Se la fortuna vi assisterà potrete incontrare una persona normale con cui chattare per qualche minuto, o meglio ancora, qualche folle travestito da uomo ragno che suonerà “Love me Tender” con l’ukulele.
La cosa bella o brutta, dipende dai punti di vista e dalla vostra sensibilità, è che non possiamo porre nessun filtro o selezionare criteri di ricerca per gli ‘strangers’ che ci si pareranno dinanzi, né tantomeno possiamo sperare di rincontrare qualcuno col quale abbiamo avuto una conversazione particolarmente piacevole.
Inoltre se non volete trovarvi su migliaia di siti in situazioni un po’ imbarazzanti sappiate che molti degli utenti di Chatroulette amano fotografare le loro conversazioni e pubblicarle poi un po’ ovunque.
Il mio modesto parere, sempre se vi interessa saperlo, è che sarà forse pure un’esperienza straniante e molto particolare ma non vedo il perché di tanta enfasi al punto da credere che questo possa essere il futuro di Internet, così come paventato da eminenti studiosi della rete.
A me sembra piuttosto come quando da adolescenti ci si incontrava a casa dell’amico con la connessione a 56k (ho una certa età) e ci si fingeva delle ragazzine per dare appuntamenti al buio a malcapitati signori di mezza età su mIrc.
Ecco io lo vedo come un simpatico passatempo per farsi due risate in compagnia di amici, magari dopo qualche birretta in più.
Forse sarò io a sbagliare, e se avrò torto mi cospargerò il capo di cenere in diretta su Chatroulette, ma voi davvero credete che questo possa essere la next best thing?