È da un po’ che girano in rete voci piuttosto influenti sul lancio di Google Me, il nuovo social network di Google. Uno dei primi a parlarne, anzi a twittarne la notizia, è stato Kevin Rose, fondatore di Digg, già famoso per le sue fughe di notizie su prodotti e servizi Apple.
Adam D’Angelo, CTO di Facebook afferma che le voci di corridoio sono più che fondate, che il progetto esiste ed ha un’"elevata priorità”, a differenza di tentativi compiuti prima di Buzz almeno.
D'Angelo aggiunge inoltre che quelli di Google si aspettavano che la crescita di Facebook decelerasse con il tempo ma una volta che si sono resi conto della sua inarrestabilità si sono veramente spaventati.
Il social network per antonomasia festeggia in questi giorni i 500 milioni di utenti. Sebbene per la maggior parte dei comuni mortali Facebook rappresenti semplicemente un modo per tenersi in contatto con gli amici delle elementari e parenti all’estero nonché una valvola di sfogo per il nostro voyerismo, non dobbiamo trascurare che la rete sociale è riuscita a rivoluzionare totalmente il modo di fare business.
Piccoli imprenditori illuminati partendo da un budget zero sono riusciti a creare immensi database che risultano succulenti per le aziende, cui offrono servizi di varia natura. Le imprese hanno trovato un modo più economico, efficace e allo stesso tempo meno invasivo per conoscere i consumatori e comunicare con loro. Nell’era dei social media, gli “amici” sono denaro.
Può un gigante da 200 miliardi di dollari permettersi di restare in seconda fila nella rivoluzione social-mediatica?
Il 97% dei ricavi di Google proviene dalla pubblicità. Come ci riesce? Puntando a sapere tutto di tutti: chi sei, dove vai, cosa ti piace. Qualunque cosa tu faccia online e offline, Big G vuole essere lì.
Finora gli sforzi compiuti da Google nel magico mondo dei social network non si sono rivelati all’altezza della sua magnificenza. Orkut ha avuto successo soltanto in pochi paesi come Brasile e India; Buzz ha avuto seri problemi con la privacy e assomiglia fin troppo a Twitter; Wave si propone di riprendere le dinamiche di Facebook per quanto riguarda la condivisione di contenuti e la creazione di gruppi di discussione ma è ben lontano dal risultare altrettanto “friendly”.
Per ora Google non dà anticipazioni né conferma l’esistenza del progetto Google Me. Nonostante abbia dalla sua una base di profili (Google Profiles) che potrebbero rappresentare un buon punto di partenza per il suo prossimo social network, risulta difficile essere ottimisti in merito e credere che Facebook possa essere degnamente sfidato.
Intanto una ricerca condotta da Foresee, che ha introdotto per la prima volta i siti social media nella lista degli e-business misurati in base all'ACSI (American costumer satisfation index), apre uno spiraglio. Il report mette in evidenza quello che può essere definito il paradosso Facebook, in relazione al rapporto tra successo nel mercato e soddisfazione dell'utente. Risulta infatti che nonostante il social network sia il sito web più visitato negli USA, la benevolenza da parte dei consumatori sia piuttosto scarsa (pari soltanto a quella delle compagnie aeree e delle industrie televisive satellitari e via cavo).
Gli internauti americani insomma visitano Facebook anche se non piace, il che è dimostrato tra l'altro da diversi gruppi proprio su Facebook che ne parlano male. Foresee argomenta che la spiegazione starebbe soprattutto nel fatto che non esiste una valida alternativa alla rete sociale, la quale esercita quindi un monopolio.
Riuscirà Google a creare un competitor per Facebook, magari facendo leva sulla sua "antipatia"?
Per quanto mi riguarda, continuo ad essere scettica. Non vedo come passare le nostre informazioni da un gigante ad un altro possa essere la soluzione.
Ma forse Google Me riuscirà a stupirmi. E voi cosa ne pensate?