Nel giorno in cui verranno pubblicati i documenti da parte del sito di Julian Assange (e cominciano ad uscire le prime anticipazioni sui file) accade qualcosa di strano. Proprio così, i responsabili del sito Wikileaks annunciano via Twitter: "We are currently under a mass distributed denial of service attack". Il sito è irraggiungibile da circa un'ora.
In pratica l'attacco DoS è letteralmente la "negazione del servizio". Da Wikipedia: "In questo tipo di attacco si cerca di portare il funzionamento di un sistema informatico che fornisce un servizio, ad esempio un sito web, al limite delle prestazioni, lavorando su uno dei parametri d'ingresso, fino a renderlo non più in grado di erogare il servizio".
La divulgazione dei documenti è prevista per questa sera (ore 22.30 in Italia) da parte delle testate che hanno avuto la copia dei file, tra le quali il New York Times, The Guardian, El Pais e Der Spiegel.
Sempre da Twitter un'altra notizia: qualsiasi sia lo stato del sito, i quotidiani pubblicheranno comunque i file stasera.
Le prime anticipazioni arrivano dal giornale tedesco Der Spiegel. Un giornalista free lance, Symor Jenkins, afferma di aver acquistato a Basilea in Svizzera una copia della rivista tedesca che dovrebbe uscire in Germania solo domani. Non è ancora stato possibile appurare se si tratti di un falso, di un errore di distribuzione o di un'anticipazione voluta dallo Spiegel.
In copertina compare la scritta "rivelato" con il sottotitolo "come l'America vede il mondo, il rapporto segreto del Dipartimento di Stato americano" e le foto di 12 personaggi illustri, tra cui:
- Mahmud Ahmadinejad, con la didascalia «questo è Hitler»;
- il colonnello Muammar Gheddafi («procaci biondine come infermiere»);
- il presidente afghano Karzai («spinto dalla paranoia»);
- il presidente francese Sarkozy («Il re nudo»);
- il premier italiano Silvio Berlusconi, con la didascalia «Feste selvagge».
Non ci resta che aspettare e seguire in real time il susseguirsi degli eventi (con Twitter che ormai è diventato lo strumento più usato per queste comunicazioni). Questa la pagina Twitter di Wikileaks, mentre l'hashtag è #cablegate.
Aggiornamenti dal Web:
The Guardian pubblica una mappa interattiva con i paesi/documenti.
Anche El Pais ed il New York Times cominciano a pubblicare le prime indiscrezioni.
Dal Guardian una prima infografica con la provenienza dei "diplomatic cable":
Ed ecco il tanto atteso "Cablegate": http://cablegate.wikileaks.org/
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