Se dovessi pensare ad una startup che che può stravolgere il proprio mercato, in italia, penserei proprio a Moneyfarm.
Abbiamo intervistato i fondatori di questa neonata società, attualmente in fase di beta testing, che punta al mercato dei prodotti finanziari per i risparmiatori, e che, grazie alle economie di scala attuabili attraverso il web 2.0, ha “riscoperto” la distribuzione del valore di filiera nel settore degli intermediari finanziari.
La Business Idea
I primi due componenti del Team di Moneyfarm, Giovanni Daprà e Paolo Galvani si incontrano in Deutsche Bank, dove hanno modo di verificare sul campo finanziario la reale situazione di mercato.
Immediatamente entrambi notano una caratteristica peculiare della financial industry: i margini elevati di guadagno della stessa.
Contemporaneamente si rendono conto che quei margini vengono redistribuiti al cliente in maniera minima, che, ciononostante, può contare su un customer service relativamente scarso.
A questo punto, il team decide di mettere in piedi una soluzione, come sostenuto dai fondatori:
A volte le cose ovvie sono le più rivoluzionarie.
Nel mondo del risparmio, spesso, i consulenti vengono pagati in funzione di quello che vendono e non di quello che fanno risparmiare. MoneyFarm ha scelto un modello diverso, nel quale la soddisfazione del cliente è essenziale. Ecco perché, come prima cosa, abbiamo individuato un set di strumenti efficienti, che permettono di raggiungere risultati senza sprecare risorse (ovvero costando di meno).
Ovvio? Forse, ma anche rivoluzionario.
Il Business Model
Il team si pone di mettere in piedi una soluzione a scalabilità medio alta, che può offrire una consulenza finanziaria adeguata, basata sulla profilazione dell'utente, che possa semplificare l'acquisto del prodotto finanziario rendendo il prodotto stesso più standardizzato, cancellando i costi di distribuzione che normalmente un intermediario finanziario deve sostenere e rendendo il cliente consapevole delle caratteristiche del prodotto che sta acquistando.
Decidono quindi di individuare una categoria ben precisa di investimento, l'investimento in ETFs.
Gli Exchange Traded Fund sono strumenti finanziari più sicuri di altre forme di investimento poichè il patrimonio degli ETF è completamente separato da quello dell'emittente, infatti il fallimento di un'emittente non comporta alcun rischio patrimoniale per per l'investitore.
Questo particolare tipo di gestione fa sì che questa categoria di fondi abbia commissioni molto ridotte, aspetto che giova sicuramente per i costi aziendali di Moneyfarm, e proprio per il fatto di prevedere commissioni bassissime a causa della gestione passiva e tuttavia rendimenti maggiori, le banche non mostrano entusiasmo nell'offrirli ai clienti.
Questo aspetto, in particolare, costituisce il punto di forza del business model: Moneyfarm è in grado di collocare determinate quote di risparmio dei propri clienti su prodotti che le banche non negoziano. Inoltre il cliente non apre nessun conto in Moneyfarm, ma semplicemente fa di moneyfarm il “sistema operativo” del proprio conto corrente bancario, gestendo autonomamente, attraverso l'interfaccia web e avvalendosi del sistema di consulenza, gli ordini di acquisto o di vendita, che vengono inviati alla banca di cui l'utente è correntista, attraverso un sistema di API. Il modello di revenues, invece, prevede una Fee che l'utente paga per l'utilizzo del servizio, senza legare alcun costo variabile o aggiuntivo, in modo da poter avere un quadro chiaro e preciso del costo del servizio, senza creare confusione nel cliente.
Il valore di mercato
Dal punto di vista della “value proposition” il cliente ha a disposizione, pagando un costo fisso relativamente basso, un sistema di consulenza e di informazione chiaro e che gli permette di gestire in modo semplice il proprio investimento.
Inoltre l'utente stesso viene profilato attraverso un sistema interattivo che gli permette di ricevere le migliori proposte di investimento parametrizzate secondo le proprie esigenze, senza dimenticare che gli investimenti in ETF negli ultimi anni hanno conseguito, mediamente, risultati migliori rispetto ad altri fondi di investimento.
Il piano finanziario
Per dare vita ad un servizio di questo tipo in Italia si rende neccessario costituire una Societa' di Intermediazione Mobiliare (SIM), attualmente in fase di approvazione da parte della Consob, come da "regolamento della banca d'italia" regolamento della Banca D'Italia.
La campagna di Fund Raising, di conseguenza, ha dovuto coprire sia il fabbisogno di capitale necessario per legge sia il capitale necessario per coprire i costi di progettazione e messa a punto del sistema di Information Technology.
L'investimento è stato sostenuto in parte attraverso investimento diretto dei founder della startup ed in parte attraverso il ricorso a capitali di investitori come venture capital, a fronte di un burn rate di circa 12 mesi per il lancio della piattaforma funzionante.
Concludo ringraziando i ragazzi del team di Moneyfarm, che sono sopravvissuti all'interrogatorio Ninja per più di un'ora, la loro startup può essere, ad oggi, considerata come l'emblema di una nuova economia che fa perno e si muove su aspetti oramai consolidati del web 2.0, creando un'alchimia di elementi che passano dall'informazione e condivisione della conoscenza per giungere a strumenti più rapidi ed efficaci, in grado di mutare profondamente i modelli di business, portando, spesso a vantaggio dell'utente, una redistribuzione del valore.