Il 77% della popolazione mondiale usa un dispositivo mobile. Niente di meno! Sono cifre globali, numeri da mercato mobile.
Lo stesso mercato che ha visto, nel primo quadrimestre 2011, uno storico sorpasso delle vendite device su quelle PC.
E che vedrà presto, si parla al massimo di un paio d'anni, il crossover tra gli accessi a internet da desktop/laptop e le connessioni da device. Che diventano così connected device: cellulari, smartphone e tablet che stanno facendo invecchiare in fretta schede SIM e reti cellulari.
Mobile life
Ma non raccontiamo nulla di nuovo.
"In the future I'll see one computer on every desk and one in every home" diceva Bill Gates nel 1975. Qualche anno più tardi, esploso il mercato dei cellulari tra i beni di largo consumo, Steve Jobs ha risposto a quell'ubiqua visione a suon di iPod, iPhone e iPad, scatenando tra i competitor una vera e propria corsa all'orlo delle tasche in cui infilare un device confezionato ad hoc per sprigionare le esperienze digitali.
Oggi viviamo una sorta di storia d'amore con i nostri dispositivi, sempre a portata di mano, sempre accesi, sempre connessi.
Quanto spesso il primo e l'ultimo gesto della giornata è fatto di touch? C'è un desiderio continuo di stimoli e immediatezza, di contenuti aggiornati e accessibili... sedersi a far nulla è una rarità.
Ci sediamo, piuttosto, per navigare, informarci, condividere, acquistare. Per i brand diventa imperativo integrare l'ottimizzazione per i device alle strategie di vendita e diventare così player protagonisti del mobile commerce.
Avere appeal, creare engagement, intrecciare creatività e connessioni per offrire esperienze che diluiscono il confine offline-online.
Casa, lavoro, mobilità: a ciascun momento il suo device
Fare shopping direttamente sul proprio dispositivo è ormai un'abitudine e i ritmi della giornata così come l'ambiente circostante hanno pesi specifici e ruoli determinati nelle fasi dell'esperienza d'acquisto.
Quando siamo a casa, in un'atmosfera distesa, sono i tablet a farci scoprire, valutare e comprare prodotti o servizi rintracciati spesso per caso, navigando, chattando; acquisti tipicamente emozionali.
Mentre in ufficio siamo più razionali, tra obiettivi e scadenze abbiamo appena il tempo per acquistare ciò che abbiamo messo in agenda (o per pagare le bollette!) e non possiamo permetterci le distrazioni tipiche da iPad; compriamo col PC e ci affidiamo all'iPhone per individuare quello che ci serve.
E quando ci spostiamo? Siamo nel regno degli smartphone: il processo di acquisto dev'essere funzionale ai movimenti, siamo liberi di curiosare tra ciò che più ci interessa ma con un occhio sul traffico e almeno una borsa nell'altra mano.
(Fonte: Econsultancy)
Che cosa ci suggerisce questa mappa?
Prendiamo in considerazione le differenze di utilizzo tra smartphone e tablet per scoprire dove sono le opportunità più interessanti.
Tablet: full experience
Abbiamo individuato come prevalentemente casalingo ed emozionale l'uso dei tablet:
- casual browsing e buying;
- accessibilità e godibilità di media content;
- "dual screening" ovvero la pratica di utilizzare un tablet mentre si guarda la TV;
- condivisione del dispositivo con i familiari;
- comunicazioni più coinvolgenti con amici e colleghi.
Una user experience così forte influisce ovviamente sullo stile di acquisto: i possessori di tablet convertono forte e spendono di più!
Considerando l'iPad come riferimento, sul mercato UK (uno dei più floridi in ambito mobile) si parla di tassi di conversione del 3,82% (1,9% desktop) e valori medi d'ordine pari a 69 sterline (65 sterline desktop) - fonte: Affiliate Window (contiene PDF).
Ma c'è da considerare un altro fattore determinante, al di là del dispositivo in sè: il possessore di un tablet è generalmente distinto da un profilo alto spendente, con redditi medio-alti e poca sensibilità ai prezzi. Ovviamente la presenza sul mercato di alternative più economiche rispetto all'iPad diluirà pian piano questo effetto, ma ad oggi i tablet user rappresentano l'opportunità più rilevante per marketer e online retailer.
E gli smartphone?
Vengono trasportati ovunque e questo richiede funzionalità e interfacce più semplici e intuitive.
Per consentire un'esperienza di acquisto user friendly una piattaforma di ecommerce va ottimizzata per adattarsi ai piccoli schermi; oppure declinata in un'applicazione.
Il fattore location (geolocalizzazione, check-in, deals) ha molta più rilevanza rispetto all'esperienza di acquisto su tablet.
Mobilità significa immediatezza, ma anche user experience più contenuta. Quindi acquisti più rapidi e importi meno significativi.
(Fonte: Econsultancy)
User experience come strategia
Se i possessori di device sono così tanti e così attivi, è il momento per i brand di realizzare soluzioni di mobile commerce adeguate, mettendo al centro delle strategie le esperienze di acquisto in tutte le varianti analizzate.
Esiste già una scuola di accorgimenti da prevedere per costruire pagine web e app funzionali (formattazione dei testi, spaziature tra voci di menu e link, distribuzione dei contenuti, HTML5 vs. Flash) mentre analizzando dati, traffici e tassi di conversione è possibile individuare nicchie e trend in cui liberare creatività e innovazione - testando si impara :)
Le persone amano navigare e comperare direttamente dagli smartphone e dai tablet e soprattutto questi ultimi sono da concepire come il prolungamento essenziale di negozi e store online.
Siamo tutti già pronti a cercare e comprare i nostri prodotti preferiti sui dispositivi mobili.
E i brand, sono pronti a vendere?