"Stati di Connessione" è la nuova opera edita da Franco Angeli e scritta da Giovanni Boccia Artieri, docente universitario e blogger. In uscita a giorni, il manuale racconta le mutazioni portate da blog, social network, produzione cooperativa stile wiki e dai mondi online. Un libro che si appresta a riscontrare un grande successo e a fare discutere: per l'occasione, abbiamo il piacere di proporvi alcune citazioni tratte liberamente dal volume... in attesa della sua imminente pubblicazione! Buona lettura :-)
"Siamo [...] di fronte a un rovesciamento di senso rispetto alle evoluzioni tecnologiche precedenti che vedevano l'informazione agire sulle tecnologie ma non il contrario. [...] Ci troviamo oggi in un contesto caratterizzato da media sempre più personal che strutturano e rendono operativa una dimensione multilife in cui viviamo contemporaneamente online e offline."
"Blog e siti di social network portano la conversazione interiore dell'individuo, la sua riflessività interiore, entro un contesto in cui si riconoscono e diventano visibili ed esplicite nella connessione le relazioni sociali cui la riflessività si orienta."
"[...] gli individui sembrano rivisitare le strategie di produzione di senso imparando a vivere con/nei media, forgiando i territori reali/mediali a partire da linguaggi dell'essere-nel-mondo, in primis quelli del corpo, rielaborando i contenuti esperienzali non unicamente in chiave individualizzata ma nell'ambito dell'appartenenza a comunità riflessive, pensandosi cioè in relazione (nella relazione) con gli altri [...]."
"Quello che innanzitutto cambia è il senso della posizione nella comunicazione. Eravamo abituati ad essere (e pensarci come) pubblico, consumatori, cittadini. Ad abitare in un quadro di comunicazioni di massa, credendo di poter sviluppare comunicazioni interpersonali profondamente distinte dal mondo dei mass-media. Avevamo solo una cerchia di amici e conoscenti che poteva estendersi unicamente attraverso eventi che avvenivano in spazi e tempi materiali. Oggi, invece, ci troviamo di fronte allo sviluppo di tecnologie della comunicazione e pratiche correlate che modificano la nostra idea di "amicizia" e di "cerchia sociale", che mutano il nostro percepirci come oggetto passivo delle comunicazioni di massa e cambiano il nostro pensarci come cittadini, consumatori, pubblico. Il paradigma comunicativo è mutato: non siamo più solo "oggetto" di comunicazione ma "soggetto" di questa. Quello che stiamo costruendo è un equilibrio sociale diverso. E ne siamo consapevoli solo parzialmente."
"L'esperienza non sta solo nel fare esperienza dell'esperienza, come nei media di massa, ma nel performare. Narrazione ed interazione si intrecciano, si coimplicano."
"Le dimensioni della passione e del piacere che sono alla base della pulsione amatoriale de-contestualizzano il rapporto con la produzione, lo sottraggono alla logica puramente economica e i percorsi di senso che si producono sono valorizzati da forme del valore che sono centrate sulla messa in discussione delle esperienze, sulla creazione di legami di vicinanza e prossimità, sulla valorizzazione del versante affettivo [...]."
"In definitiva la Rete, attraverso in particolare i blog, i siti di social network come MySpace e Facebook, le forme video espressive ed identitarie che passano per YouTube etc. è un luogo di sovraesposizione individuale di massa. [...] Non si tratta solo della possibilità di crearsi diversi profili in diverse applicazioni ma della ricercabilità di questi tramite appositi motori di ricerca o attraverso la catena di friendship [...]. Sul lato della sovraesposizione dei vissuti [...] possiamo dire che la Rete sul piano relazionale ci mette in contatto con una proliferazione di sceneggiature di vite immaginate e vissute, con le alterità e le identificazioni, con i piacere ed il disgusto, con il fascino dell'esperienza dell'altro e dell'altrove."
"[...] Il contesto nel quale ci troveremo ad abitare è teso tra forme di intimità e pratiche di esibizione, è un ambiente complesso nel quale le forme di reciprocità del comunicare tendono ad essere meno sincrone e per questo volatili, ma in cui la relazione sociale sviluppa percorsi nuovi di intreccio tra realtà "reale" e digitale in una prospettiva multilife."
"Non possiamo parlare più semplicemente di audience: i pubblici contemporanei hanno cominciato ad acquisire la consapevolezza di essere pubblici e di esserlo "in pubblico", producendo contenuti e non solo fruendoli."