Giovedì mattina Zynga annunciava ricavi al di sotto delle previsioni, perdendo il 40% sul prezzo delle azioni. Il giorno dopo toccava a Facebook, dichiarando un crollo in borsa pari a 157 milioni di dollari.
Secondo gli analisti, la caduta del titoli ha una motivazione.
Il problema di Zynga è la dipendenza da Facebook?
Per quanto riguarda il collasso di Zynga, si stimavano entrate pari a 5 centesimi per azione -e si trattava di una precisione di per sé già molto bassa- ma il risultato finale del trimestre è stato disastroso: pari cioè ad un'entrata di 3 centesimi per azione.
Secondo Cowen & Company, alcuni giochi per Facebook come Mafia Wars e FrontierVille, da cui Zynga ricava il 92% del fatturato sul totale, stanno registrando un calo nel numero degli utenti attivi giornalmente.
Sembra che proprio per questo motivo Mark Pincus, il Ceo, stesse puntando all'acquisizione e allo sviluppo di nuovi prodotti, cercando di realizzare l'indipendenza dai partner attuali, rivolgendosi al mercato del mobile.
"In base ai dati sul fatturato forniti da Zynga e alle statistiche di AppData sugli utenti attivi giornalieri, sembra che sia Mafia Wars che FrontierVille abbiano iniziato a perdere utenti e che rischino di scendere definitivamente sotto la soglia dei 3/3,5 milioni di utenti al giorno.
Riteniamo che Zynga dovrà probabilmente aumentare il suo impegno nel mondo mobile, al fine di compensare il momento difficile che si può notare nella sua attività su Facebook, che rappresentava l'85% delle sue entrate nel primo trimestre fiscale del 2012".
... e il problema di Facebook, allora?
Il discorso su Facebook è diverso. Nonostante un incremento del 32% nel secondo trimestre di quest'anno, venerdì le azioni sono crollate dell'11,70%, fermandosi a 23,70 dollari.
Il bilancio finale è che tra maggio e luglio la capitalizzazione della società si è dimezzata da 100 a 50 miliardi di dollari e le azioni hanno perso complessivamente il 38%.
Il loro crollo viene ricondotto alle (non)novità introdotte dai piani di sviluppo dell'azienda, che, in buona sostanza, negli ultimi mesi hanno ridotto la piattaforma ad un miglior sistema di integrazione della pubblicità tra gli aggiornamento delle notizie, come spiega efficacemente l'infografica pubblicata da Mashable.
E in tal senso Mark Zuckerberg si è espresso dichiarando che al momento non ci sono sorprese in arrivo, ma che allo stesso tempo non saranno certo le reazioni della borsa a cambiare definizione al lavoro di Facebook fin qui condotto.
Business model che si tengono sull'advertising
Con la riapertura dei mercati di oggi, la speranza è che le azioni non scendano ulteriormente rispetto al loro attuale valore, in quanto questo comportamento segnerebbe una esplicita diffidenza da parte dei mercati finanziari nei confronti dei prodotti social network.
I segnali della scorsa settimana hanno parlato chiaro: la caduta dell'impero "social" è uno shock per gli investitori che ci hanno creduto fino ad oggi e, dopo una serie di alti e bassi, la borsa oggi non perdona i suoi protagonisti.
Si tratta di un core business che perciò entra in crisi e conviene riflettere su diverse strategie di crescita.
Quali prospettive abbiamo, se non basta dimostrare traction anche con migliaia (se non miliardi, nel caso di Facebook) di utenti, quando il modello di business ruota intorno alla pubblicità?
La morale della favola del secondo trimestre del 2012 è racchiusa tutta in questa domanda.