A seguito della liberalizzazione del trasporto aereo abbiamo potuto assistere all’ascesa delle compagnie low cost, che, con le loro offerte, hanno certamente dato nuova vita al traffico aereo ma soprattutto ci hanno fatto conoscere le disperate corse per accaparrarsi i posti migliori sull’ aereo e le stressanti contestazioni sul peso dei bagagli al momento del check in!
A chi non è mai capitato?
Osservando il mercato Italiano le compagnie di maggior successo sono sicuramente Ryanair con il suo 33% della quota di mercato dei voli low cost, seguita da Easyjet che ne possiede il 17% (dati CRIET ).
Il punto di forza non è certo un mistero!
Come indicato anche dal nome è il prezzo estremamente competitivo, cioè il riuscire a proporre biglietti per le tratte più affollate e richieste a prezzi di gran lunga inferiori rispetto alle "sorelle maggiori". Proprio sulla base di questa politica di prezzo sorge una domanda: ma come fanno a mantenere prezzi così bassi e guadagnare?
Il segreto sta nell’organizzazione di un modello di business volto alla minuziosa riduzione dei costi, la quale può portare ad ottenere un risparmio medio del 43% rispetto alle normali compagnie .
Ma dove è esattamente il risparmiano?
Comunemente viene da pensare alla quasi assenza del servizio in cabina, alle elevate tariffe sul peso dei bagagli o alla scelta di orari scomodi per i passeggeri ma, come è possibile vedere, entrano in gioco anche altre scelte organizzative e strategiche: l'elevato numero di posti a sedere, il maggiore utilizzo degli aerei, il minor costo dell’equipaggio, la scelta di aeroporti secondari, la scelta di un solo tipo di aereo, la vendita di biglietti senza intermediari e apparati amministrativi ridotti.