Il legame fra politica e media, in Italia più che in altri paesi, è sempre stato molto forte, considerando i tanti conflitti d'interesse che hanno caratterizzato gli ultimi decenni. A parte Beppe Grillo e il suo Movimento 5 Stelle, però, nessuno aveva ancora offerto una presenza interessante on line che potesse intrigare anche i navigatori più esperti. Il primo è stato per certi versi lo schieramento guidato da Mario Monti, il quale è "salito in politica" (cit.) qualche settimana fa decidendo di lasciar decidere agli elettori della sua possibile riconferma alla Presidenza del Consiglio.
L'Agenda Monti, il programma della Lista guidata dal professore della Bocconi, è il programma di governo: una prosecuzione del lavoro svolto dall'esecutivo fino ad oggi, da pubblicizzare a più non posso: e quale migliore occasione per strutturare una campagna basata sui principi della Gamification?
L'esperimento è monto interessante: andando sul sito peragendamonti.it è possibile trovare un vero proprio gioco, con tanto di badge e di gerarchie, ispirato a Foursquare ma con una differenza: il punteggio sale non in base ai check-in ma in base ai contenuti condivisi e pubblicati.
La procedura è semplice: ogni utente può iscriversi e diventare automaticamente "Testimone". Se un utente decide di rendere la sua partecipazione più attiva, proponendo idee e discutendone, diventa "Artefice". Se un attivista dell'Agenda sceglie poi di passare "off line", organizzando e promuovendo eventi ed incontri sul territorio, allora diventa "Alfiere", fino a toccare il grado più alto, quello di "Portabandiera", che potrà presentare le sue idee in appuntamenti ufficiali.
Più l'impegno per condividere e promuovere l'Agenda Monti si fa intenso, più aumentano le possibilità di diventare parte del movimento legato al Presidente del Consiglio, anche in contesti importanti. Un trasferimento quindi dalla dimensione del gioco on line alla realtà off line, in una dinamica crossmediale molto interessante.
È il primo caso in cui una forza politica italiana utilizza principi così nuovi per alimentare il buzz delle proprie proposte.
Una scelta sicuramente innovativa che va nella direzione di mettere al centro i nuovi linguaggi della Rete e le dinamiche di comunicazione ad essi associati, oltre che un segnale di quanto principi come la condivione e la diffusione dal basso dei contenuti.
Non sappiamo dire, in termini elettorali, se questa scelta porterà un valore aggiunto alla campagna elettorale della Lista di Mario Monti: è però un altro tassello alla costruzione di una mentalità diversa anche in un settore dove si ricerca una dinamica di comunicazione unidirezionale, dove il dialogo è sempre stato "filtrato", o comunque limitato.
Che ne pensate, amici lettori?