Di recente abbiamo illustrato quali saranno le prospettive nel 2013 per il settore automotive notando quanto le nuove tecnologie siano incisive nel dettare nuovi scenari organizzativi e produttivi.
Tra queste innovazioni si parlava di maggiore enfasi nello sviluppo di motorizzazioni alternative rispetto ai classici motori a combustione.
Negli ultimi anni molte case automobilistiche hanno intrapreso costosi progetti per la realizzazione di automobili elettriche tra cui oggi spiccano la Nissan Leaf, Tesla model S, Ford Focus elettrica, Fiat 500e e molte altre.
Nonostante gli ingenti investimenti e previsioni di vendita ottimistiche, la diffusione dei veicoli elettrici sembra procedere più lentamente del previsto, scopriamo perché.
Limiti alla diffusione delle auto elettriche
Se è vero che le auto elettriche rappresentano una rivoluzione dal punto di vista dell'impatto ambientale e dell'indipendenza dal petrolio, è anche vero che sussistono ancora una serie di limiti che non agevolano la loro diffusione di massa.
Il limite principale è quello dell'autonomia energetica dei veicoli, non ancora in grado di percorrere lunghissime distanze con una sola ricarica, per la quale sono richieste diverse ore.
La percorrenza media dei veicoli attualmente sul mercato si aggira intorno ai 130 Km con un pieno di ricarica, il che ne fa dei veicoli adatti più che altro a chi si muove principalmente in città.
Anche il fattore prezzo costituisce al momento un freno all’acquisto in quanto i veicoli elettrici costano fino al doppio delle rispettive auto a combustione.
Per fare un esempio la Fiat 500e, che sarà in vendita solo negli Stati Uniti, sarà venduta a un prezzo superiore ai 30.000$.
Vendite ancora a livelli bassi
Nissan ha venduto meno di 10.000 unità della Nissan Leaf nel 2012, nettamente al di sotto delle stime iniziali di 20.000 auto vendute.
Fiat invece sembra non credere proprio nel futuro prossimo delle auto elettriche, infatti Marchionne ha spiegato che la 500e è stata realizzata soltanto per rispettare le normative “zero-emission” dello stato della California.
Stesso discorso vale per Toyota, che mantiene la sua presenza in questo segmento di mercato semplicemente per lasciarsi aperta un'opportunità in più in futuro.
Audi invece ha addirittura di cancellare la produzione della R-8 E-Tron dopo aver comunque investito ingenti risorse nel progetto.
Abitudini dei consumatori
Il modo in cui i consumatori sono abituati a fruire del bene automobile è ancora molto distante dal cambiamento di abitudini che impongono le auto elettriche.
Infatti sono ancora poche le persone disposte a calcoare in anticipo quanti chilometri dovranno fare in giornata per capire se rientrano o meno nei limiti di percorrenza offerti dalla batteria.
Le case automobilistiche però giurano che molti di quelli che acquistano un'auto elettrica con l'intenzione di usarla come seconda auto, poi finiscono per usarla al posto della prima auto.
Dunque non resta che aspettare con fiducia che il segmento delle auto elettriche, ancora giovanissimo, continui il suo percorso di miglioramento sfornando innovazioni che invoglino i consumatori a scommetterci su.
Quando l'autonomia delle batterie aumenterà considerevolmente e quando il prezzo sarà in linea con quello delle auto classiche, allora forse assisteremo a una massiccia conversione dai motori a combustione a quelli elettrici.