Nessuno può negare l’efficacia di una strategia di marketing virale ben realizzata. Il problema sta appunto nelle parole ben realizzata. Infatti dopo anni di ipotetiche soluzioni precofenzionate per “viralizzare” un video lo sguardo si sta concentrando sempre di più sullo studio delle case history di successo per provare a coglierne le sfumature che le hanno portate a diventare fenomeni virali.
In quest’ottica Unruly Media, una delle più importanti viral factory al mondo (quella che ha realizzato la campagna Old Spice “The Man Your Man Could Smell Like”) ha messo a punto ShareRank™ un algoritmo in grado di misurare il potenziale virale di un video.
Questo algoritmo, continuamente ottimizzato sulla base dei video più virali della rete, è in grado di fornire un indice direttamente proporzionale all'effettivo share rate (la percentuale di persone che condividono il video) che poi effettivamente avrà il video.
Business insider ha intervistato Cat Jones, Head of business development di Uruly che sulla base delle variabili considerate dall’algoritmo ShareRank™ ha fornito alcuni interessanti consigli per facilitare la condivisione di un video.
Ecco i più interessanti:
1. Risposta Psicologica e Condivisione
Non importa il settore di mercato in cui si opera, ci sono due aspetti che sono fondamentali per realizzare un video virale di successo: l'intensità della risposta psicologica e la forza della motivazione sociale che porta a condividere.
Se un brand è in grado di trasmettere emozioni forti , allora questo può già essere considerato un buon motivo per condividere un messaggio.
2. Ci sono molti di tipi di risposte psicologiche. La prima è la più ovvia e, anche, la più difficile: essere divertente
L’approccio più comune è cercare di essere divertenti .Un sacco di brand pensano di essere divertenti ma non lo sono.
Considerando che è un approccio così sfruttato diventa sempre più difficile per le persone accettarlo positivamente, ed in questo senso afferma Jones, il pubblico sta diventando sempre più esigente.
Ma se è questa la vostra scelta cercate di essere originali, come Metro l’azienda che cura i trasporti pubblici a Melbourne, con la sua campagna per la sicurezza ferroviaria: "Dumb Ways to Die" che ha raggiunto 43 Mil. di visualizzazioni e 3 di condivisioni.
3. Fare leva sulle emozioni
Jones afferma che in questo periodo storico, stiamo assistendo a un forte cambiamento sociale basato sulla valorizzazione delle emozioni nostalgiche.
Per spiegarlo più concretamente ha utilizzato l'esempio del video "Brotherhood” di Budweiser, che grazie al fattore “emozione” è stato il secondo annuncio più condiviso al Super Bowl di tutti i tempi.
4.Le persone amano condividere i video che le rendono nostalgiche
Come anticipato nel punto precedente la nostalgia è una delle emozioni più virali.
Google utilizza molto spesso l’ingrediente della nostalgia nei suoi video, ma Cat cita come punto di riferimento l’ultimo video utilizzato da Microsoft per lanciare Internet Explorer. Infatti già il titolo: "Child of the 90's" ci fa intendere il suo intento quantomeno Vintage.
5. Paura e shock, altre due leve emotive utilizzate spesso
La paura e lo shock spesso portano alla condivisione, come mostra questa campagna virale realizzata per il lancio del film Dead Man Down.
In meno di una settimana, ha ottenuto 5,9 Mil. di visualizzazioni e oltre 70.000 condivisioni.
6. Informare e coinvolgere
Un video che è riuscito in quest’intento è quello di GoPro, che colpisce per come riesce a tenere incollate le persone allo schermo malgrado la durata (5 Min.). Questo video oltre a suscitare un forte coinvolgimento offre anche informazioni importanti sul prodotto, non solo sui suoi modi d’uso, ma anche sulla sua qualità: infatti tutte le riprese sono realizzate con la videocamera in questione. Il video è stato visto 18 milioni di volte e condiviso 1,2 milioni di volte.
7. Consumatori come "esche": un nuovo trend
Un trend che sta sempre più prendendo piede è quello di utilizzare il fattore esperienziale sul consumatore con azioni marketing non convenzionale per generare una risposta psicologica nello spettatore del video. Per spiegare facilmente questo concetto è sufficiente guardare la campagna di Nivea per il lancio del suo nuovo deodorante in Germania che ha realizzato oltre 6 Mil. di visualizzazioni in un mese.
8.La risposta psicologica è solo una parte della ricetta virale, è fondamentale anche l’impulso alla condivisione
Ecco alcune statistiche realizzate sui database di Unruly che indicano l’importanza della condivisione:
- il ricordo di un brand aumenta del 7% per coloro che hanno condiviso un video;
- le persone raggiunte tramite condivisione sono più coinvolte (mediamente più del 14% rispetto al totale delle condivisioni).
9. Collegare l'aspetto sociale alla vita reale
Gli spot del Super Bowl di Go Daddy diventano molto spesso uno spunto di conversazione, questo perché sono un ottimo esempio di video capaci di portare l'elemento sociale in situazioni di vita reale.
10. Non è solo una questione di budget
Il video di The Dollar Shave Club è stato un incredibile successo ed è stato prodotto con un budget estremamente ridotto.
11. Il Seeding è fondamentale
Neanche il contenuto virale più efficace può non prevedere un budget per le attività di Seeding.
Un esempio è la campagna #FirstWorldProblems realizzata da DDB per portare l'attenzione sulla crisi idrica nei paesi sottosviluppati, che ha utilizzato per il suo lancio numerose celebrità che hanno condiviso il video su Twitter.