Nel 2009 un anonimo giapponese ha inventato una valuta digitale denominata bitcoin allo scopo di bypassare il sistema tradizionale di emissione e scambio del denaro tradizionale.
La moneta bitcoin viene emessa attraverso un processo di “mining” che coniste nello risoluzione di algoritmi da parte degli utenti che dedicano parte della potenza di calcolo dei propri computer al sistema.
Una volta ottenuta tramite il processo di mining, o acquistata con denaro tradizionale, la valuta viene depositata su un portafoglio elettronico e può essere spesa su tutti quei siti che mettono a disposizione bitcoin come sistema di pagamento, oppure può semplicemente essere usata come moneta di deposito in quanto incrementa il suo valore molto velocemente.
Le transazioni in bitcoin non sono soggette a costi di transazione e sono completamente anonime.
Differenze rispetto alle valute tradizionali
A differenza delle valute classiche, bitcoin non è emessa da un'istituzione come le banche centrali e rappresenta un'offerta fissa, si possono emettere cioè fino ad un massimo di 21 milioni di bitcoin, dopodiché il sistema informatico distribuito non distribuirà più moneta. Questa caratteristica fa di bitcoin una valuta deflattiva.
In questo contesto è facile immaginare come a fronte di un'offerta fissa, le riserve di bitcoin degli utenti aumentino costantemente di valore in base all'incremento di domanda che si sta verificando.
La bolla speculativa
Soltanto pochi mesi fa 1 bitcoin era scambiato a 15$, mentre oggi si è raggiunto il valore incredibile di 166$. Dunque chi ha investito 100$ a gennaio, oggi si ritrova in mano, o meglio nel portafoglio elettronico un valore di oltre 1.010$ e il valore aumenta costantemente, a parte dei crolli improvvisi che si possono verificare, come si evince anche dal grafico della coppia Bitcoin/USD.
Le critiche degli scettici
Oltre agli entusiasti, Bitcoin incontra anche forti critiche, come quelle del celebre economista Paul Krugman che ha affermato che il successo di BitCoin testimonia l'incapacità della popolazione di rendersi conto che il valore del denaro è direttamente proporzionale alla volontà di altre persone di utilizzarlo come mezzo di scambio. Krugman ha aggiunto che oggi la finanza internazionale non ha bisogno di rimpiazzare monete e banconote, ma di risolvere gli squilibri che si sono creati al suo interno.
Bitcoin ha un futuro?
E' difficile dire chi abbia ragione in un contesto così innovativo e inedito, ma resta il fatto che molti utenti, soprattutto quelli che per primi hanno investito soldi per acquistare bitcoin, sono diventati molto ricchi con la compravendita di questa moneta digitale.
Non resta altro che attendere nuovi sviluppi e capire se presto scoppierà la bolla impoverendo i possessori di bitcoin. Oppure ci conviene correre a comprare?