Continua il viaggio alla scoperta dei workshop del Capri Trendwatching Festival, che si svolgerà il 3 e il 4 maggio 2013 presso il Teatro del Grand Hotel Quisisana di Capri. Se siete insaziabilmente curiosi, affascinati dal mondo dei trend e interessati a vivere un'esperienza indimenticabile nei luoghi dello shopping più innovativi di Napoli e Capri, allora il Retail Safari è il workshop che fa per voi!
modalità di partecipazione: su iscrizione, a pagamento
costo: 90,00 (inclusi i trasferimenti in navetta in giro per Napoli, il collegamento in aliscafo per raggiungere l'isola, la colazione e il pranzo)
dove: Partenza ore 10,00 a Napoli presso Molo Beverello di Napoli; spostamento Napoli-Capri h 13; pranzo a Capri e retail safari sull'isola 14,30-16,00
quando: VENERDI 3 MAGGIO 2013 ore 10,00-16,00
Uno degli ambiti più interessanti del marketing operativo è certamente il settore del retail e per non restarne indifferenti ho deciso di intervistare uno dei maggiori esperti Italiani di unconventional shopping experience, design, marketing esperienziale e fashion design.
Alberto Costabello ci ha concesso un'intervista sui contenuti che saranno presentati il 3 maggio al workshop "Retail Safari" del Capri Trendwatching Festival 2013.
Quanto è difficile far coincidere le esigenze di un brand globale con un microcosmo commerciale e territorialmente particolare come quello Caprese? Non c'è il rischio di allontanarsi dagli assets globali?
Capri rappresenta sicuramente un caso particolare nell'ambito del retail contemporaneo. Le sue caratteristiche specifiche sono legate all'unicità e complessità del luogo, al suo appartenere a un ristretto novero di località d'élite internazionalmente note e al fare parte di un paese che sta trovando il suo posizionamento mondiale come luogo privilegiato per stile di vita, ricchezza artistica e patrimonio gastronomico. Proprio questi elementi costituiscono un'attrattiva fortissima per tutti quei brand che guardano al nuovo consumo di gamma medio-alta e ai nuovi consumatori provenienti dai paesi emergenti, sempre più desiderosi di esperienze e beni di alta qualità, caratterizzati da un elevato grado di unicità.
Le dimensioni ristrette del territorio, certo, genereranno una selezione naturale dei brand presenti sul territorio. Il rischio sarà forse quello di vedere Capri trasformata in un grande supermarket del lusso a cielo aperto com'è successo a Forte dei Marmi, rischiando di far perdere alla località la sua identità ancora legata a radici culturali locali. Una prova non semplice che solo la corretta selezione dei brand e delle attività commerciali potrà definire nell'immediato futuro.
Quali incitamenti vogliono essere trasferiti ai partecipanti al “Retail Safari” e come sarà affrontato tecnicamente il workshop?
Vivete l'esperienza dell'approccio al retail in maniera globale e immersiva! Cercate di cogliere gli aspetti di novità e avanguardia per poi tradurre questo patrimonio in concetti globali da applicare in contesti diversi da quelli originari, specifici del vostro business.
La modalità del Safari consiste proprio nell'analisi del mondo del retail affrontata sul campo con metodi da etnografo e cioè attraverso la raccolta di stimoli e suggestioni che lo spazio, l'accoglienza, la gestione del PDV trasmettono all'utente.
Un'esperienza che, guidata da un cool hunter attraverso raffronti ed esempi internazionali, diventa l'occasione per un workshop a elevato valore formativo dove i temi identificati localmente sono poi ricondotti a vere e proprie tendenze globali.
Qual è la relazione tra “etnografia urbana” e “marketing esperienziale” e quanto incide il consolidarsi delle architetture virtuali sull'organizzazione degli spazi off-line? C'è una correlazione tra rete e realtà per il retail?
L'etnografia urbana è un campo di ricerca che attraverso la tecnica dell'osservazione partecipante studia i comportamenti sociali (ma anche quelli di consumo) che si manifestano nelle città. Questi comportamenti comprendono anche il grado di attenzione che le persone esprimono nei confronti delle cosiddette "proposition of value", ovvero le offerte che le imprese immettono nel mercato a livello di prodotti, servizi, format di negozi.
Il “marketing esperienziale” è invece l'approccio che permette alle imprese di raccontare al pubblico la propria proposta abbinandola a un'esperienza personale emozionante e memorabile. Quindi, si potrebbe dire che lo studio dell'etnografia urbana permette di comprendere quali potrebbero essere le soluzioni di marketing esperienziale più capaci di ottenere l'attenzione del proprio target di riferimento, e, quindi, di incrementare il successo e l'efficacia comunicativa delle proprie iniziative.
Il corto circuito tra la dimensione online delle nostre vite e la dimensione reale (appunto, "off-line") è un fatto acclarato che ha ripercussioni significative anche nel mondo del retail. La tecnologia RFID, per esempio, potrebbe da sola generare una vera e propria rivoluzione nella gestione delle operations di logistica, di magazzino e di riassortimento all'interno dei punti vendita, grandi e piccoli. Tecnologie di diversa matrice ma altrettanto avanzate possono, invece, permettere ai gestori degli spazi di effettuare studi raffinati sui comportamenti che le persone assumono all'interno degli spazi oggetto di studio, sempre nel rispetto della privacy dei visitatori.
Infine, il coinvolgimento emotivo è la principale ragione di successo sia di un'iniziativa di marketing sul web che di una nel mondo reale. Nello stesso modo un'esperienza di acquisto online è ormai vissuta come una normale esperienza di acquisto in negozio con tutto il suo vissuto di emozioni sia negative che positive. Oggi il retailer per esplodere la propria offerta nel Web 2.0 non solo deve dotarsi di una solida offerta commerciale e di una comunicazione azzeccata, ma è chiamato a mettere a punto un'interfaccia che renda fluida e "seamless" l'esperienza di shopping.
Grazie Alberto, appuntamento al 3 maggio al Workshop in "Retail Safari".