Benvenuti cari ninja, questo è il mio primo post! Sono Marta (aka Martaka) e da oggi cercherò di raccontarvi l'arte da un punto di vista diverso: quello digitale! Cominciamo con leggerezza, ovviamente cercando di dare una definizione.
L'arte digitale: che cos'è?
Michelangelo, Raffaello o il Canova rabbrividirebbero se qualcuno gli avesse raccontato che un giorno oli, pitture e scalpelli sarebbero stati soppiantati da strumenti intangibili chiamati pixel (raster) misurabili in BIT. La chiamiamo “digital art”, l’arte che non si può toccare, ma udite udite si può vedere o “manipolare”. Rivoluzione!
Ecco alcune definizioni di introduzione alla materia:
Definizione 1: l’arte digitale è una forma d’espressione artistica che si configura come immateriale e virtuale, essendo inesistente sul piano fisico (materiali), ma presente sul piano visuale (monitor).
Definizione 2: l’arte digitale è un insieme di bit infinitamente replicabili in maniera identica in ogni luogo; l’arte digitale è numerica e riproducibile (memorie - HD, CD Rom -DVD - Rete Internet).
Definizione 3: l'immagine, che può essere statica o animata, bidimensionale o tridimensionale, viene o acquisita attraverso scansioni di immagini preesistenti ed elaborata poi attraverso programmi di grafica, oppure creata attraverso una formula matematica. Un esempio di questa seconda possibilità sono i frattali in cui una parte importante è costituita dall'uso del colore.
Potete capire quindi come la tecnologia digitale ha rivoluzionato le dinamiche per produrre e fruire dell’arte e i linguaggi artistici tradizionali (la pittura , la scultura, la stampa, la fotografia, il cinema). La digital art, inoltre ha dato il via ad ulteriori e sofisticate forme artistiche fino ad allora mai sperimentate come la net art, la software art, le installazioni digitali, gli ambienti di realtà virtuale e le performance art.
Alcuni guardano con sospetto a questo forma d’arte, molti non la ritengono degna di essere chiamata “arte”: in parte è un problema di linguaggio, in parte è difficile dare un valore a qualcosa che spesso per definizione è infinitamente replicabile e spesso volutamente e liberamente manipolabile. In fondo buona parte della economia convenzionale si basa sul concetto di scarsità: un oggetto utile è tanto più prezioso quanto più scarso (o difficile da comprendere).
Nell'economia del digitale questo non è sempre vero, anzi… Quindi la nostra missione, se possiamo chiamarla così, sarà quella di cercare di spiegare il “valore” dell’arte contemporanea digitale.
Al prossimo articolo!