Celebrare un artista eclettico e contradditorio come Caravaggio a più di quattrocento anni dalla sua morte dando un’interpretazione in chiave moderna delle sue opere non è certo un’impresa semplice.
Caravaggio MMX è una raccolta di immagini fotografiche, una rilettura delle opere del pittore che unisce alle sue composizioni e al suo uso delle luci oggetti, simboli, temi e figure cardine della società moderna.
Proprio come Caravaggio inseriva elementi della sua quotidianità all’interno dei suoi quadri, Giuseppe Zanoni ha dato nuova vita a quelle opere raccontandoci qualcosa del grande pittore ed anche qualcosa della nostra società.
Un progetto fotografico certamente ambizioso, che l'artista Giuseppe Zanoni ha intrapreso in collaborazione con l’architetto Giacomo Pietrapiana e la giornalista Annegriet Camilla Spoerndle. Attraverso le immagini ci viene mostrato un universo di simboli e immagini capaci di acquisire nuovi significati senza stravolgere l’idea originale del pittore.
Per sapere di più riguardo questo interessante progetto abbiamo fatto alcune domande a Giuseppe Zanoni e abbiamo rubato qualche scatto dal backstage di "Narciso".
Quali sono le parole chiave che definiscono il tuo progetto?
“Che cosa avrebbe dipinto oggi Caravaggio?” Questa è la domanda sulla quale ha ruotato il progetto CARAVAGGIO MMX. E poi, luce e composizione, due parole imprescindibili per le quali doveva passare necessariamente questo lavoro. La luce del Caravaggio, gioia per chi guarda ma dolore per chi prova a ricrearla, a causa della particolarità. La composizione sarebbe dovuta essere rigorosa ma con nuovi elementi di riflessione rispetto al lavoro del pittore. L'ombra del Caravaggio mi ha accompagnato per tutto il percorso, ogni volta che dovevo ricreare la luce dell'opera originale, modularla, spostare anche solo di pochi centimetri un flash; mi stavo confrontando con uno dei più importanti artisti della storia dell'arte italiana.
Come è nato questo progetto?
Il progetto è nato nel 2005 ma ha visto la luce solo nel 2010, in occasione del quadricentenario della morte del Caravaggio. Nel 2005 stavo lavorando ad una serie di ritratti sul presepe vivente di Porto Ercole. Erano scatti forti, molto espressivi, con la gente del luogo, alla maniera di Pasolini. Gli scatti furono anche selezionati al Premio Arte ed esposti al Museo della Permanente a Milano. Dopo quel progetto volli continuare sulla strada del ritratto, così decisi di indagare sul lavoro del Caravaggio. Un Caravaggio contemporaneo, un Caravaggio fotografo, come ancora non avevo visto interpretare da nessun artista. Fondamentale fu l'esperienza di qualche anno prima, nello studio di Marco Delogu a Roma, dove imparai l'uso del banco ottico e la gestione dei flash da studio.
Come è nata la collaborazione con Giacomo Pietrapiana e Annegriet Camilla Spoerndle?
Fin dall'inizio prospettai a Giacomo e Camilla la possibilità di collaborare insieme a questo progetto ed è stato fantastico vedere crescere le idee e questo lavoro con il loro importante contributo. Senza il loro apporto questo lavoro sarebbe stato completamente diverso.
Quale scatto rappresenta al meglio l'anima di questo progetto?
"Cena in Emmaus" è sicuramente lo scatto che sintetizza questo lavoro. Per la complessità della scena e per le tante idee che abbiamo messo in campo. La parte della progettazione ha occupato molto tempo ed oltre alla difficoltà con la luce, il lavoro con i modelli è stato veramente difficile. Devo ricordare al riguardo che tutti i modelli sono persone che non avevano mai posato per una fotografia in studio né avevano mai lavorato con il banco ottico, dove le pose si allungano notevolmente. Per questo è stato necessario fare dei veri e propri training prima del set finale.
Questo progetto è diventato anche una mostra?
Il progetto è stato esposto a Porto Ercole in occasione del quadricentenario della morte del Caravaggio nell'ex Scuola Elementare al centro del paese che per l'occasione è stata riaperta e ristrutturata dal Comune. Dopo Porto Ercole la mostra si è spostata a Palermo nell' Oratorio di Santo Stefano Protomartire, dove è stata esposta di fianco al Martirio di Santa Caterina del Caravaggio e successivamente a Grosseto nella Chiesa dei Bigi. La prossima esposizione avverrà a Firenze, nel Maggio del 2014, a Palazzo Medici Riccardi.