Il gatto, il cane, il piatto di pasta, il tramonto. Il commento obbligato sulla partita di calcio, sulla notizia di cui parlano tutti. Per molti i social network si riducono ad essere esclusivamente mezzi per incontrare il favore altrui, per raccogliere like "vincendo facile" con status update che incontrano il quasi scontato favore altrui. Perdiamo così l'occasione di esprimere ciò che pensiamo: scelta rischiosa oltre che un peccato, perché nell'era dei social network sei quello che condividi.
Per mettere freno allo sharing incontrollato e immotivato, è nato State.com, una piattaforma che promette di essere basata sulle opinioni.
"State lets people communicate in a lucid, non-competitive way. It’s a place where you don’t need hashtags, followers, or fame, just an opinion. The solution we lit upon was at the convergence of simple design and semantic intelligence. It allows people to express opinions in a quick and fun way that also provides enough information to interpret, count, and connect them."
In un crescendo ritmico e comico, il video di lancio dell'app ci propone un'immagine grottesca dell'utilizzo dei social media: i protagonisti si affannano nel creare e impacchettare contenuti con hashtag improbabili e quantomeno inappropriati o inflazionati. E il verdetto, dopo tanti sforzi, rimane sempre lo stesso: tanto a nessuno interessa niente di quello che posti.
A questo vuole essere d'aiuto State, un app dove non hai bisogno di cancelletti, follower o amici. Ti bastano le tue opinioni per condividere con gli altri e usare i social non come finto palcoscenico ma come un'ulteriore opportunità per esprimerti.
Credits:
Director and Editor: Alex Gorosh
Director of Photography: Matt Garrett
Executive Producer: Max Joseph
Producer: Josh Fruehling