Articolo di Domenico Armatore, founder di CommunityManagerFreelance.it e co-founder di PinterestItaly.com, lavora come Community Manager freelance ed è docente di Pinterest marketing e Community Management per diverse realtà italiane, come Ninja Marketing, Il Sole 24 Ore, IULM.
Chi segue Ninja Marketing avrà sicuramente sentito parlare di Pinterest. Negli ultimi 3 anni è stato uno dei social più chiacchierati del web. Per quale motivo? Perché è stato il sito più veloce negli USA a raggiungere i 10 milioni di utenti unici al mese e perché nel giro di pochi anni è diventato il terzo social network più popolare sempre negli Stati Uniti.
Oggi Pinterest a livello globale conta circa 70 milioni di iscritti, mentre in Italia sono circa 1,4 milioni gli affezionati, di questi più o meno 700 mila sono attivi.
Secondo un recente report di JRMetrics, l’80% di chi utilizza Pinterest è donna, confermando una tendenza storica che da anni definisce il social per immagini per eccellenza come un mondo puramente femminile.
E in effetti i temi di tendenza su Pinterest sono da sempre Fashion, Beauty e Food, anche se non mancano moltissimi contenuti legati al Design e alla Tecnologia.
Come è facile intuire, quelli appena elencati sono mondi nei quali il Made in Italy la fa molto spesso da padrone. Per questo Pinterest può rappresentare un interessante canale per tutte quelle aziende che operano su mercati esteri (o che hanno intenzione di farlo), soprattutto in USA e India, regioni nelle quali si concentra la maggior parte degli utenti, secondo i dati Alexa di questo mese.
Per poter raggiungere dei buoni risultati è importante però utilizzare al meglio il canale, per questo qui di seguito vi elenco una serie di consigli che spero possano esservi d'aiuto.
1. Definire una buona strategia
Prima di iniziare qualsiasi tipo di attività, è fondamentale stabilire il motivo per il quale aprire una presenza sul canale. Questa valutazione va fatta tenendo conto degli obiettivi che si vogliono raggiungere e del target al quale ci si rivolge. Vogliamo utilizzare Pinterest per generare traffico al nostro e-commerce oppure semplicemente per rafforzare l’immagine dell’azienda? Ci rivolgiamo al mercato italiano o quello estero? Che lingua parliamo?
Dopo aver stabilito il ruolo che Pinterest dovrà avere nella nostra strategia di social media marketing, possiamo passare alla fase numero due, indicata nel secondo punto.
2. Definire una pianificazione editoriale
La gestione di un canale Pinterest richiede un effort considerevole, considerando che la frequenza di pubblicazione è molto più alta rispetto ad altri social (consiglio almeno 6-7 pin al giorno). È importante quindi elaborare una strategia editoriale da declinare poi nel piano editoriale vero e proprio.
Ecco un’infografica che abbiamo realizzato noi di Pinterestitaly nella quale viene spiegato come elaborare un piano editoriale per Pinterest in 4 step.
Qui trovate l’intera infografica.
3. Definire dei KPI precisi e pertinenti al canale
Sempre in questa fase strategica è importante stabilire dei KPI in modo preciso, così da poter valutare in fase di analisi se si stanno raggiungendo gli obiettivi prefissati. Lascio di seguito qualche idea di KPI da utilizzare su Pinterest:
- Misurare il traffico verso un sito generato da Pinterest (numero di utenti unici, visite, ma anche conversioni e revenue);
- Misurare i risultati delle board (engagement rate tra le varie board, la board più seguita, la board con più condivisioni);
- Misurare i pin provenienti da un sito (numero di pin, media giornaliera dei pin).
Sono tutti indicatori utili a comprendere se l’attività che si sta svolgendo sta funzionando o meno, ed è possibile monitorarli grazie agli analytics messi a disposizione da Pinterest. E arriviamo così al prossimo punto.
4. Aprire un account business e verificare il website
Così come su Facebook esistono le brand page, su Pinterest ci sono i profili business. In termini di layout grafico non variano molto rispetto ai profili personali, ma consentono di accedere a una serie di funzionalità esclusive.
Altro aspetto di fondamentale importanza è la verifica del proprio sito sul canale. In pratica si tratta di una procedura pensata da Pinterest per attribuire l’ufficialità dei profili aziendali ed evitare così l’uso inappropriato di marchi e loghi.
Una volta verificato il proprio sito, è possibile accedere agli analytics che, seppur non con la stessa complessità degli insights di Facebook, consentono comunque di monitorare la propria attività sul canale (ecco una guida che ho scritto su Pinterestitaly).
5. Attivare un tool di analisi di buon livello
Alla luce di quanto appena detto, se si decide di investire seriamente su Pinterest, il mio consiglio è di attivare un tool di analisi più approfondito ed elaborato. Ce ne sono diversi in giro, consiglio Tailwind e Curelate.
6. Ottimizzare i contenuti in ottica SEO
Il motore di ricerca di Pinterest non funziona alla perfezione (almeno per adesso), ma ci sono alcuni accorgimenti che possono aumentare le possibilità che un nostro contenuto venga trovato sulla piattaforma.
Ad esempio possiamo:
- inserire un titolo e una descrizione chiari all’interno delle board;
- inserire keyword pertinenti all’interno della descrizione del pin;
- utilizzare immagini di buona qualità al fine di ottenere like e commenti che incidono sulla popolarità del contenuto;
- inserire le board all’interno delle relative categorie messe a disposizione da Pinterest;
- sfruttare la sezione “About” per inserire una serie di keyword di riferimento all’interno della descrizione.
7. Utilizzare i rich pin
Pinterest è un ottimo alleato per chi ha un e-commerce. Secondo il Social Intelligence Report di Adobe, nel 2013 il valore di Pinterest per ogni singolo visitatore sarebbe passato da 0.59 a 0.88 sterline, rispetto alle 0.69 di Facebook.
Ciò significa che Pinterest, almeno nel Regno Unito, è riuscito a generare una buona quantità di traffico qualificato ai siti di vendita.
Sfruttare questa tendenza è di fondamentale importanza. Per farlo, il primo passo da compiere è installare i Rich pin, ovvero una particolare tipologia di pin “arricchiti” con informazioni aggiuntive rispetto ai normali pin. Informazioni che spingono il visitatore a compiere un’azione più facilmente.
Per installarli basta seguire la guida messa a disposizione dallo stesso Pinterest.
8. Organizzare un’attività di digital PR
Dopo aver popolato il profilo Pinterest con board e pin, è possibile organizzare un’attività di coinvolgimento di blogger o profili autorevoli per la nicchia di riferimento. Si potrebbe ad esempio creare una board condivisa su una particolare tematica (non necessariamente legata ai prodotti, ma ad esempio a un valore fondante dell’azienda) e invitare gli influencer a dire la loro condividendo immagini pertinenti.
Anche in questo caso, ecco alcuni indicazioni da seguire:
- imporre delle regole stringenti per mantenere alto il livello dei contenuti condivisi;
- moderare con attenzione i membri della board;
- utilizzare un hashtag dedicato così da capitalizzare tutte le immagini condivise.
9. Partecipare alle “conversazioni”
Non dobbiamo mai dimenticare che Pinterest è un network di persone che entrano in contatto perché accomunate dagli stessi interessi. Anche le aziende possono entrare in queste “conversazioni” utilizzando tutte le funzionalità messe a disposizione dalla piattaforma, come i commenti, like e le condivisioni.
+1. Utilizzare Woobox per installare una Pinterest app su Facebook
Molto spesso prima di aprire una presenza su Pinterest, si è già creata una community su Facebook intorno al brand (questo per ovvi motivi dovuti alla maggiore popolarità del social di Zuckerberg che spinge le aziende a selezionarlo come primo canale nelle strategie di social media marketing). Perché non sfruttare quindi questa popolarità comunicando ai fan su Facebook della nuova embassy su Pinterest?
Lo si può fare in diversi modi – uno potrebbe essere scrivere un post ad hoc, un altro condividere ogni tanto i pin anche su Facebook – ma consiglio di installare una Pinterest app all’interno di una tab della pagina, soprattutto adesso che hanno maggiore visibilità grazie al nuovo layout grafico.
Uno dei migliori tool (gratis) per effettuare questa operazione è secondo me Woobox. Ho scritto una guida un po’ di tempo fa, ma è sempre attuale perché appositamente aggiornata.
Impara ad utilizzare al meglio il canale
In conclusione possiamo dire che gestire un account business su Pinterest non è un gioco da ragazzi. Ci vogliono tempo e capacità. Conoscere al massimo tutte le funzionalità offerte dalla piattaforma può certamente determinare il successo di un profilo. A tal proposito noi di Pinterestitaly abbiamo scritto di recente un e-book su Pinterest rivolto proprio a tutti coloro che hanno la necessità di utilizzare il canale per fare business.
“Pinterest per il business” – questo il titolo del libro – è un percorso di formazione che guida per mano il lettore alla scoperta di tutte le potenzialità della piattaforma, svelando un bel po’ di trucchetti e dando molti consigli su come gestire un profilo (sia personale che business).
Spero possa esservi utile. Lasciate il vostro parere nei commenti!