Nello straordinario viaggio di crescita ed espansione di Facebook, dalla sua nascita ad oggi, c'è una polemica che si è sempre mantenuta viva, costante ed i cui toni non sono stati mai smorzati: quella relativa alla privacy.
Tra gaffe clamorose, errori degli sviluppatori e modifiche poco comprensibili alle condizioni, la privacy su Facebook è sempre stata un argomento molto delicato, sul quale ultimamente si è concentrata l'attenzione di Zuckerberg.
Dopo una fase di test iniziata lo scorso Marzo, il 4 Settembre scorso è stato rilasciato ufficialmente il Facebook Privacy Checkup, ossia un processo di controllo che guiderà gli utenti alla verifica delle loro impostazioni di condivisione. In pratica, un simpatico dinosauro blu spiegherà agli utenti quali sono le impostazioni da applicare per modificare il pubblico che potrà visualizzare ciò che condividono.
Gli utenti più esperti potranno trovare inutile il nuovo tool, che si aprirà automaticamente a tutti coloro che non hanno mai modificato le loro impostazioni sulla privacy. Il tool (che si avvia come pop-up subito dopo il login) potrà essere chiuso in ogni momento, ma non sono escluse future e successive interruzioni.
Il checkup che Facebook proporrà, comunque, sarà suddiviso in tre step:
1. Prima andranno esaminate le opzioni della privacy sui post, per comprendere come condividerli solo con i propri amici, con tutti oppure con una determinata lista di persone.
2. Il passo successivo riguarda le "app", ossia tutte le applicazioni a cui è stato dato il consenso di pubblicare a nostro nome sulla nostra bacheca (praticamente tutte quelle con cui interagiamo quotidianamente).
3. Infine, verrà ricapitolata la visibilità dei propri dati personali: città di residenza, curriculum, istruzione e a chi queste informazioni vengono mostrate.
Inoltre, ci sarà sempre la possibilità di riavviare il checkup cliccando sul tasto di scelta rapida che diventerà disponibile tra le opzioni in alto a destra.
Ciò che colpisce è che, almeno momentaneamente, il Facebook Privacy Checkup sarà disponibile solo sul web, tagliando fuori una grossa fetta di utenza che fruisce di Facebook solo tramite mobile. Non è escluso che la nuova, importante, funzione venga poi estesa anche alle versioni mobile di Facebook, ma non si conoscono i tempi previsti né se c'è un vero programma di sviluppo.
Insomma, siamo lontani dalla soluzione definitiva ai grandi problemi di privacy di Facebook, ma indubbiamente è stato fatto un ottimo primo passo nella giusta direzione.