E-commerce, applicazioni, giochi e software a profusione. Siamo parlando della tanto agognata Silicon Valley? No questa volta è il Canada a fare da protagonista nell’industria delle nuove tecnologie. Infatti il freddo paese della “Maple-Leaf” negli ultimi tre anni ha fatto importanti investimenti in questo settore: parliamo di una cifra intorno a un miliardo di dollari.
Due piattaforme spiccano su tutte: Hootsuite a Vancouver e Wattpad in quel di Toronto.
Startup: Hootsuite e i Social Media
Hootsuite è ormai leader nel campo dei social media. La giovane impresa, attraverso una “Social Media Management Dashboard”, si presenta come una piattaforma che permette agli utenti di condividere, attraverso un semplice click, i propri contenuti su tutto il pianeta social network. L’impresa è canadese con sede a Vancouver ed è ormai nota in tutto il mondo. La società in questione ha speso una cifra stimata di 60 milioni di dollari per ottenere il massimo dalla propria leadership nel campo dei social media.
Startup: WattPad una realtà in forte espansione
"Quando ho fondato la mia prima società più di dieci anni fa, la raccolta di fondi non era per niente semplice, ma negli ultimi anni abbiamo visto nascere nuove e interessanti società di venture”. Queste le parole di Allen Lau, Ceo di Wattpad. L’applicazione permette di avere accesso a un’inesauribile libreria virtuale e non solo; è anche in grado di dare la possibilità a ogni persona di produrre e mettere in distribuzione il proprio libro. Quest’anno l’impresa ha assicurato 46 milioni di dollari nel finanziamento per sviluppare la propria comunità di narratori.
Investimenti e formazione: come bloccare la fuga dei talenti
"Dopo i tragici eventi che hanno coinvolto numerosi paesi nel 2001, anche il Canada è stato colpito in modo particolarmente duro, perché l'ecosistema “venture capital” era ancora in una fase embrionale". Oggi però John Ruffalo, amministratore delegato di Omers Ventures ( l’azienda che investe in Wattpad, Desire2Learn, Hootsuite, Shopify, e altre start-up canadesi ) ci racconta di come, nel corso degli anni sia cambiata la situazione e di come oggi i giovani ingegneri invece di fuggire a Silicon Valley "scelgono di restare perché sono nate alcune grandi aziende".
Basta pensare che, come ci suggeriscono i dati pitchbook, nel solo anno 2014 la tecnologia dell'informazione, in Canada, ha investito circa 452,000,000 dollari in ottantatré start-up.
Dunque il grande successo nel campo della tecnologia in Canada è da ricondurre sicuramente agli ingenti investimenti nel settore ma non solo. Anche il boom d’iscrizioni ai programmi di ingegneria, presso le università di Waterloo e di Toronto, ha gettato le basi per la formazione di nuove e future risorse talentuose. Tutto ciò condito anche dal contributo delle scuole che hanno reso più facile la ricerca di nuovi talenti da parte delle start-up.
Boris Wertz, socio fondatore alla versione One Ventures, ha spiegato che "molti responsabili delle risorse umane stanno monitorando Waterloo" in quanto vi è un "grande mix di talento e spirito imprenditoriale ".
Startup: anche il governo canadese ci mette lo zampino
Non è un segreto che, grandi incentivi governativi, tra cui ricerca e sviluppo crediti d'imposta, abbiano contribuito a lanciare un grande numero di start-up nel mercato internazionale.
"È possibile ottenere sovvenzioni abbastanza consistenti da parte del governo". Queste sono le parole di Ethan Song, CEO di Frank e Oak: negozio di abbigliamento on line. L'assistenza economica favorisce la costruzione di una startup "più efficiente nei costi in Canada". E la politica d’immigrazione canadese rende spesso più facile importare i migliori ingegneri del mondo. Per questo motivo, le aziende tecnologiche più grandi, tra cui: Facebook, Amazon e Twitter, stanno espandendo la loro presenza al di la della nazione.
Tutto questo dimostra come il Canada stia vivendo un momento notevolmente florido nel campo della tecnologia. I motivi principali sono riconducibili ai grandi investimenti, alla formazione ma soprattutto allo sviluppo di una politica d’immigrazione mirata a migliorare il settore della tecnologia, laddove essa era carente. È stata proprio questa decisione politica a chiudere il cerchio.
Che sia questo l’esempio più interessante, per arginare la tanto temuta fuga di cervelli? Noi non possiamo dare una risposta certa; ma una cosa è sicura: questa soluzione in Canada sembra essere molto efficace. Ci piace pensare con fermezza che la soluzione migliore per sfruttare al massimo il talento italiano sia l’investimento forte e continuo sulla formazione: è proprio la cultura, la prima chiave in grado di aprire le porte per un futuro roseo e ricco di soddisfazioni per il nostro business.