Sin da piccoli siamo stati istruiti per diventare, un giorno, persone di successo. Ci hanno riempito la testa di raccomandazioni: studia, lavora sodo, impara più che puoi, fatti onore. Sono certamente insegnamenti che ci hanno reso più forti e per certi versi ci hanno portato a sopportare orari e mole di lavoro e di stress tali da pensare che sia questa la giusta chiave del successo.
A molti di noi ci sarà sicuramente capitato di pensare: "non vedo l'ora che finiscano le vacanze per tornare ai miei ritmi". Nulla di sbagliato se si vuol diventare una persona di successo come tanti, ma siamo sicuri che sia l'approccio giusto? Di seguito troveremo cinque dei miti da sfatare, se invece volessimo diventare un giorno persone di grande successo.
Mito n°1: Le persone di successo dicono, "se ho spazio in agenda posso farlo"
La verità non è affatto questa, le persone di grande successo infatti sono assurdamente selettive. Come ricorda il più volte da me citato Warren Buffett: "la differenza tra persone di successo e quelle di grande successo è che quest'ultime dicono di no quasi a tutto". Questo non significa che bisogna dire di no a casaccio ma che ogni singola scelta che prenderemo deve essere strategicamente pianificata affinché porti a qualcosa di buono.
Capita spesso che le persone di grande successo decidano di sbarazzarsi non solo delle perdite di tempo, ma spesso sono disposti a tralasciare le opportunità più formidabili. Questo è un principio molto difficile da accettare ma è anche quello che fa la differenza tra una persona di successo e una di grande successo.
Mito n°2: Le persone di successo dormono quattro ore al giorno
La verità? Le persone di grande successo riposano in modo che possano essere sempre al massimo delle loro prestazioni. In uno studio di K. Anderson Ericsson, noto psicologo americano, dal titolo "The role of deliberate practice in the acquisition of expert performance" si fa chiarezza su come il riposo incida sulle performance. Nel saggio infatti lo psicologo esamina un gruppo di violinisti, i quali avevano cominciato a suonare il violino a 5 anni, tutti sembravano piuttosto portati per lo strumento e tutti, da bambini, vi si dedicavano approssimativamente per lo stesso tempo.
Ma a 8 anni di età, il tempo dedicato a esercitarsi variava. Il primo aspetto quindi era lo studio, l'esercitazione. Ericsson prosegue dicendo che dal suo studio emergeva come il secondo fattore più significativo fosse il riposo, infatti tra i più talentuosi dei violinisti quelli che spiccavano maggiormente erano coloro che dormivano in media 8,6 ore al giorno.
Mito n°3: Le persone di successo pensano al gioco come ad una perdita di tempo
La verità è che le persone di grande successo vedono il gioco come parte essenziale per la crescita della loro creatività. Basti pensare a Ken Robinson, educatore e scrittore britannico, che ha fatto di tutto affinché nelle scuole il gioco non venga mai trascurato. Egli infatti ha dimostrato che invece di incrementare la creatività attraverso il gioco, le scuole in realtà lo uccidano, queste le sue parole a riguardo: "We have sold ourselves into a fast-food model of education, and it's impoverishing our spirit and our energies as much as fast food is depleting our physical bodies. Imagination is the source of every form of human achievement."
Mito n°4: Le persone di successo sono le prime a dare una risposta
La realtà è che le persone di grande successo sono dei grandi ascoltatori. Alle università, ai meeting e ormai dappertutto si da peso a quanto velocemente una persona sia in grado di rispondere alle domande che gli vengono poste, dimenticandosi che le persone con grande potenziale molto spesso necessitano dei particolari, detti e non, che emergono in una discussione. Il vero successo può nascere soltanto da una prima lunga fase di ascolto.
Mito n°5: Le persone di successo si concentrano su ciò che fa la concorrenza
La verità è che le persone di grande successo si concentrano su ciò che sanno fare meglio per ottenere man mano risultati migliori. Troppo spesso è accaduto che leader di "successo" si siano affacciati alla finestra della concorrenza per vedere le mosse che questa faceva, non pensando invece al potenziale di idee che sarebbero potute nascere dalle loro menti.
I miti di cui abbiamo discusso sono guidati dalla mente della cultura moderna, quella dei leader del "tutto e subito", della ricchezza e della popolarità; la mente di chi ha pensato che sia la quantità del lavoro e non la qualità a renderli persone di successo.