Il clamore e l'attenzione mediatica provocate dall'annuncio dell'uscita della versione desktop di Whatsapp hanno sancito, se ce ne fosse stato ancora bisogno, la sempre maggior importanza rivestita dalle app di instant messaging. Sarà il loro uso pratico e immediato, il loro rispondere ad una reale necessità, quella di comunicare, fatto sta che i numeri pubblicati dal Global report di We Are Social testimoniano un trend in continua crescita, un trend che secondo molti esperti di comunicazione digitale sarà determinante nei prossimi anni.
Un futuro già saldo oggi, però. I dati relativi ai social network per numero di utenti attivi testimoniano infatti che 7 tre le prime 17 posizioni sono occupate non da canali social "classici", ma dalle applicazioni di instant messaging. Non solo Whatsapp (6oo milioni di utenti attivi): tra queste troviamo colossi cinesi quali QQ e WeChat (rispettivamente 829 e 468 milioni di utenti attivi) e Facebook Messenger (600 e 500 milioni di utenti attivi), realtà meno conosciute nel nostro paese, ampiamente diffuse nel resto del mondo.
Una crescita davvero rilevante, basti pensare che il solo Whatsapp 12 mesi fa registrava 400 milioni di utenti attivi (+50% oggi) e che WeChat ha praticamente raddoppiato la sua user-base. Incrementi certamente e fortemente influenzati dalla sempre maggior diffusione del traffico da dispositivi mobile, una realtà ormai assodata e determinante in chiave digital.
Se l'aumento degli utenti mobile si ferma ad un progresso del 5%, gli utenti che utilizzano i social media da smartphone segnano un considerevole + 23% (313 milioni di persone in più). Se qualcuno avesse ancora dei dubbi è tempo di superarli: mobile e social sono ormai due facce della stessa medaglia.
... e in Italia?
Scenario per lo più simile anche nel nostro paese, ma con qualche eccezione che merita di essere evidenziata. L'utilizzo dei social da mobile la fa da padrone (+11%), chiara attestazione di come gli utenti desiderino poter attingere e interagire attivamente con i contenuti online senza limitazioni di luogo e/device. Se a livello mondiale avevamo visto l'affermarsi delle app di instant messaging, in Italia una di esse, WhatsApp, risulta addirittura essere il social più utilizzato, battendo nientemeno che il colosso Facebook.
Rispetto alla classifica mondiale spariscono dalle prime posizioni diversi canali come WeChat e QQ (ancora poco diffuse), mentre resiste Facebook Messenger che, seppur non sempre amato dagli utenti, si aggiudica il terzo gradino del podio.
I perché di un successo
Ma cosa c'è dietro l'affermazione delle app di instant messaging? In primis l'evoluzione tecnologica, che propone smartphone sempre più potenti e ricchi di funzionalità ed una connettività diffusa e veloce (3G e 4G). Ma miglioramenti tecnici a parte, la reale differenza sta nella volontà delle persone di conversare ed interagire con loro simili in modo semplice e soprattutto diretto. Non bisogna stupirsi, infondo è questa da sempre una necessità sociale fondamentale, necessità a cui prima i social e poi le app di instant messaging danno risposta.
Questione di coinvolgimento. Uno studio realizzato da Frank N. Magid Associates per conto della azienda canadese Kik Interactive, proprietaria dell’app Kik, ha infatti evidenziato come le app di messaggistica istantanea creino maggiore engagement rispetto ai social network per i giovani americani. In parole semplici questi passano maggior tempo su Snapchat, e Facebook Messenger che su Facebook, Twitter e Instagram. Secondo la ricerca, condotta su un campione di 1.000 utenti americani di età compresa tra i 14 e i 25 anni, il tempo speso su queste app è di circa 30 minuti.
Una maggiore interazione che coinvolge anche i brand, già impegnate soprattutto oltreoceano ad utilizzare in modo strategico le app di instant messaging. Il 90% degli intervistati ha infatti dichiarato di aver interagito con un brand sui social media o su un’app di messaggistica: il 19% degli utenti ha "messaggiato" direttamente con un'azienda, con Kik (26%) e Snapchat (21%) che risultano essere le app più coinvolgenti. Gli user più giovani (21-25 anni) vedono in queste app un mezzo unico per rimanere aggiornati sui brand preferiti, dando non solo la possibilità di un like o follow, ma soprattutto di interagire direttamente con essi.